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Pallavolo. Il Cus Bologna protagonista della finale promozione per la A1 di volley femminile

Nella sfida tra Itas Trentino e Millennium Brescia ci ritroveranno, una contro l'altra, due giocatrici che condividono la maglia dell'Alma Mater: Chiara Mason e Sophie Andrea Blasi


Finale promozione di volley femminile. L’obiettivo è raggiungere la A1 e, in campo, c’è tanto Cus Bologna. Anzi, forse potremmo addirittura dire che l’Università di Bologna sarà arbitro di questa sfida tra Itas Trentino e Millennium Brescia.

Un’esagerazione? Mica tanto. Nelle fila di Trento, che avrà il vantaggio del fattore campo (e si trova avanti 1-0 nella serie), troviamo Chiara Mason. Nella squadra bresciana, invece, Sophie Andrea Blasi. Segni particolari? Due combattenti e protagoniste, un anno fa, del successo agli Europei Universitari in Polonia, a Lodz. Le ritroveremo a luglio, sempre con la maglia dell’Alma Mater Studiorum, agli Europei in Portogallo, a Braga, alla ricerca del terzo sigillo consecutivo. Entrambe, poi, fanno parte del progetto Dual Career.

“Sarà una bella sfida - racconta Sophie Andrea Blasi, iscritta a Scienze della Comunicazione -. Ho conosciuto Chiara lo scorso anno agli Europei. Ci siamo sentite anche prima della partita. Ci siamo scambiate dei messaggi. In campo, per questa finale, saremmo avversarie. Ognuna cercherà di prevalere sull’altra. Poi, a luglio, ci ritroveremo - e non vediamo l’ora - con la stessa maglia, con lo stesso obiettivo”.

Non vede favorite, Sophie Andrea, per questo confronto. “Il fattore campo potrà dare qualcosa in più. Ma noi siamo pronte. Simboli dell’Università di Bologna? No, però è qualcosa che portiamo nel cuore. L’esperienza dell’anno scorso, al di là del successo finale, che è stato importante, ci ha dato qualcosa di più. E’ stata un’esperienza umana fantastica che ci ha regalato un senso di appartenenza che ci portiamo dietro”.

E il pensiero di Chiara Mason, studentessa di Scienze Motorie? “Siamo arrivati al momento clou della stagione. Non credo che, tra noi e Brescia, ci sia una favorita precisa. Vincerà chi riuscirà ad avere più freddezza e determinazione, dopo un anno di lavoro”.

Ritroverà Sophie. “Ho avuto il piacere di conoscerla, un anno fa. Ci siamo sentite, messaggiate. Sul campo saremo rivali e, ognuna di noi, cercherà di prevalere sull’altra. Ma alla fine sarà bello anche ritrovarsi in palestra, pensando al Cus Bologna. Nei messaggi che ci siamo scambiati abbiamo parlato più di Università ed Europei che della finale promozione. Indossare la maglia del Cus Bologna è un onore perché l’Università di Bologna ha una fama internazionale. Direi un onore e un onere, perché può essere una maglia pesante. Non tutte possono indossarla. E non vedo l’ora di riabbracciare Sophie, per parlare dei nostri progetti in Portogallo”.