Due riconoscimenti internazionali a Simone Battaglia per la sua ricerca nel campo delle neuroscienze cognitive

Due prestigiosi riconoscimenti internazionali per Simone Battaglia, ricercatore in neuroscienze cognitive al Dipartimento di Psicologia “Renzo Canestrari” dell’Università di Bologna. La Federation of the European Societies of Neuropsychology (FESN) gli ha conferito il FESN Prize. Il premio biennale riservato a giovani neuroscienziate e neuroscienziati europei che si sono distinti nel campo della neuropsicologia sarà consegnato a Lipsia durante il congresso annuale della FESN, nella prima settimana di settembre. In quell’occasione, Simone terrà anche una lectio magistralis.

Battaglia ha ricevuto inoltre il Biomedicines Young Investigator Award, conferito annualmente dalla rivista Biomedicines a ricercatrici e ricercatori di età inferiore ai quarant’anni che hanno offerto un contributo scientifico originale e di forte impatto nell’ambito della biomedica traslazionale. Il riconoscimento valorizza pubblicazioni di alto livello, visibilità internazionale e una promettente traiettoria scientifica.

“Ricevere questi premi rappresenta per me un grande onore e una preziosa validazione del lavoro svolto nel campo delle neuroscienze cognitive.  Sono riconoscimenti che non solo premiano i risultati ottenuti, ma mi spingono a proseguire con determinazione nella ricerca, per contribuire alla comprensione del cervello umano e allo sviluppo di nuove tecniche terapeutiche per i disturbi neurologici e neuropsicologici”, dichiara Simone.

La sua attività di ricerca si concentra sull’interazione funzionale tra diverse aree cerebrali coinvolte nei processi di apprendimento emotivo, controllo dell’azione, plasticità cerebrale e decision-making. Attraverso un approccio integrato che combina tecniche di stimolazione cerebrale non invasiva (come TMS e tDCS) e misure fisiologiche (elettroencefalografia, conduttanza cutanea, variabilità della frequenza cardiaca), indaga il funzionamento cerebrale sia in individui sani sia in pazienti con lesioni cerebrali. L’obiettivo è contribuire allo sviluppo di protocolli terapeutici personalizzati sempre più efficaci.