
Ha aperto le sue porte il 22 ottobre La casa della Via Lattea, la mostra nata dalla collaborazione di studentesse e studenti del corso di laurea magistrale in Innovation and Organization of Culture and the Arts (GIOCA) del Dipartimento di Scienze Aziendali (DISA) con il duo artistico Antonello Ghezzi.
L’esposizione, a ingresso gratuito, sarà visitabile fino all'8 febbraio al primo piano della Biblioteca universitaria Walter Bigiavi (via Belle Arti 33, Bologna).
La mostra è l’esito del laboratorio di Management of Visual Art del GIOCA, durante il quale circa 25 studentesse e studenti provenienti da diversi Paesi hanno ideato, progettato e realizzato un’installazione collettiva che invita a entrare in uno spazio dove si mettono in discussione i confini tra luoghi e persone.
Guidati dal duo Antonello Ghezzi, i partecipanti hanno lavorato alla creazione di un’ambasciata immaginaria, uno spazio simbolico che porta a riflettere sull’unione tra i popoli, la cittadinanza cosmica e la possibilità di sentirsi parte di una stessa galassia.
“Il laboratorio ha sperimentato un diverso modo di intendere il rapporto tra arti visive e management, dove il lavoro artistico non è inteso come prodotto finito da gestire ma come processo che richiede una continua contaminazione tra competenze artistiche e manageriali”, dichiara il professor Paolo Ferri, coordinatore del GIOCA.
Nel corso di due mesi di attività, il gruppo ha affrontato tutte le fasi di ideazione e organizzazione della mostra: dalla concezione delle opere alla loro produzione nel laboratorio degli artisti, fino all’allestimento e alla comunicazione al pubblico.
La casa della Via Lattea è parte di un progetto itinerante e in continua evoluzione che negli ultimi anni ha toccato Libano (2022), Cile (2023), Argentina (2023), Faenza (2024) e Palestina (2025). In ogni tappa, Antonello Ghezzi coinvolge comunità e istituzioni locali ponendo una domanda semplice e profonda:
“Se la nostra galassia fosse una sola Nazione, come sarebbero gli uffici della sua ambasciata e quali azioni verrebbero svolte in questi spazi?”
“È un progetto che ci invita a considerarci parte di un tutto, che ci unisce come umanità sotto un’unica bandiera che non conosce divisioni né barriere. Quando il nostro sguardo si fa ampio e ci vediamo da lontano, le nostre differenze, le ingiustizie e le guerre finalmente spariscono”, afferma il duo Antonello Ghezzi.
Il vernissage ha visto la partecipazione del duo artistico, di studentesse e studenti, di Filippo Riscica, ricercatore al Dipartimento delle Arti e del professor Paolo Ferri.
La mostra è stata resa possibile anche grazie al supporto di Leonarda Martino, già coordinatrice gestionale della Biblioteca Bigiavi, e del suo successore Massimo Urbini.
Aperta al pubblico e situata nel cuore della zona universitaria di Bologna, la Biblioteca Bigiavi riflette i valori di accesso, integrazione e identità contemporanea propri del progetto.