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Lettura drammatizzata di Parénklisis

26 Febbraio 2004

Aula Absidale di Santa Lucia

Nell’ambito della mostra “Depth of the surface” (Profondità della superficie) l’aula absidale di Santa Lucia ospiterà una lettura drammatizzata di “Parénklisi”, testo di Nanni Menetti.

Giovedì 26 febbraio alle ore 21, nell’aula absidale di Santa Lucia in via De Chiari 25/A, si terrà la lettura drammatizzata di Parénklisis (“Al cuore nessun senso”), testo di Nanni Menetti, a cura di Arnaldo Picchi e degli studenti del laboratorio dell’Insegnamento di Istituzioni di Regia (DAMS). L’iniziativa è legata alla mostra “Depth of the Surface”, con le opere di Nanni Menetti e Edward Evans aperta sino al 28 febbraio 2004 in Aula Prodi, piazza San Giovanni in Monte 2, a Bologna. Il titolo, "Parénklisis", è preso dalla filosofia greca dove indicava lo scarto imprevisto nel moto degli atomi e quindi la comparsa dell'imprevedibile nell'esperienza. È il temine che Lucrezio tradusse in latino con "clinamen" e su cui diversi filosofi hanno riflettuto, Marx compreso. Qui è assunto da Nanni Menetti a significare lo scarto all'interno della comunicazione e quindi i conseguenti, dolorosi, fraintendimenti reciproci. Da ciò l'equiparazione che fa Nanni Menetti della comunicazione all'Inferno e il successivo percorso salvifico tra la citazione della catartica tragedia greca, da un lato, e della Divina Commedia dall'altro. Percorso ben evidenziato dalla recensione che il prof. Andrea Battistini fece per la rivista "Il Verri" nell'anno in cui il testo fu pubblicato (1987). Inferno, Purgatorio e Paradiso si intrecciano nel testo di Nanni Menetti con stili diversi. La mostra, invece, presenta le opere di due artisti che hanno in comune il fatto di essere docenti universitari (Luciano Nanni – questo il vero nome di Nanni Menetti – insegna Estetica all’Università di Bologna mentre Evans insegna Teoria e tecnica dell’Arte negli Stati Uniti) ed intende configurarsi come una riflessione mirata sul ruolo della superficie nella comunicazione. Questa formulazione, forse così d’acchito criptica e oscura, si chiarisce immediatamente se la si pensa all’incrocio della pratica dell’arte e di quella della comunicazione, appunto così pervasiva nella nostra vita.