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Jin Ju sostituisce Lortie al comunale

12 Gennaio 2004

Sala Bibiena

La pianista cinese Jin Ju, una degli migliori esecutrici asiatiche, sostituirà al Comunale l'indisposto Louis Lortie.

A causa di un’improvvisa indisposizione, il pianista Louis Lortie non potrà tenere lunedì 12 gennaio il previsto recital al Teatro Comunale di Bologna. Musica Insieme ringrazia la pianista Jin Ju che si è dichiarata immediatamente disponibile a dar vita al concerto. Sempre lunedì 12 gennaio (ore 21) alla Sala del Bibiena si esibirà dunque la pianista cinese, vincitrice nel 1996 del Concorso Internazionale di Bucarest e del Concorso Nazionale Cinese, insignita del riconoscimento di “Best Asian Pianist” ed attualmente docente al Conservatorio di Pechino. Ospite per la prima volta di Musica Insieme a Bologna, Jin Ju si perfeziona all’Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di Imola sotto la guida di Franco Scala, Lazar Berman, Boris Petrushansky per il pianoforte, e di Stefano Fiuzzi per il fortepiano e il pianoforte romantico. Premiata nel 2002 al prestigioso Concorso “Čajkovskij” di Mosca ed al Concorso “Regina Elisabetta” di Bruxelles, ha suonato come solista con varie orchestre in Europa, Sud Africa ed Estremo Oriente. Il programma della serata prevede in apertura la Sonata in do maggiore Hob. XVI: 50 di Joseph Haydn, quindi la celeberrima Kreisleriana op. 16 di Robert Schumann, ispirata al demonico personaggio uscito dalla penna di E.T.A. Hoffmann, con esiti fra i più alti di tutta la sua produzione. In una lettera alla futura moglie Clara, lo stesso autore scrive: “La mia musica mi sembra ora così meravigliosamente realizzata, così semplice e proveniente direttamente dal cuore. Musica bizzarra, musica folle, talora solenne; […] Dopotutto mi accade qualche volta di sentirmi esaltato dalla forza della musica!”. Nella seconda parte due figure complementari del pianismo romantico: lo Chopin della Polonaise-Fantaisie op. 61, dove il carattere brillante si sposa alla reminiscenza della patria lontana, ed il Liszt delle trascrizioni operistiche dal virtuosismo trascendentale – qui tratte da Aida e da Rigoletto – nonché delle atmosfere popolaresche ed intense della seconda Rapsodia Ungherese.