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Re Enzo

dal 21 al 24 Settembre 2004

Teatro Comunale di Bologna, L.go Respighi 1-Bologna

L'opera giovanile di Ottorino Respighi va in scena per la prima volta dopo 99 anni in una singolare edizione interamente realizzata dagli studenti dell'Università, dell'Accademia di Belle Arti e del Conservatorio di Bologna.

Martedì 21, giovedì 23 e venerdì 24 settembre alle ore 20.30, andrà in scena al Teatro Comunale di Bologna il Re Enzo, opera comica in 3 atti e 4 quadri di Ottorino Respighi su libretto di Alberto Donini, nella rielaborazione drammaturgica di Arnaldo Picchi. Lo spettacolo nasce dalla collaborazione delle massime istituzioni culturali bolognesi: il Teatro Comunale, l'Accademia di Belle Arti, l'Università di Bologna (Unibocultura) e il Conservatorio "G.B.Martini"di Bologna che, data l'importanza e la particolarità dell'iniziativa, lo ha inserito nell'ambito delle manifestazioni celebrative del proprio bicentenario. E' la prima volta che un'idea simile vede la luce: sono coinvolti in prima persona gli studenti delle tre istituzioni per realizzare un progetto di tale portata ed impegno. L'obiettivo è quello di dare la possibilità a giovani attori e drammaturghi del Dams, giovani artisti dell'Accademia di Belle Arti, giovani musicisti e cantanti del Conservatorio di partecipare alla produzione di un'opera collaborando con professionisti provenienti dal mondo del lavoro e dell'insegnamento. Ognuna delle istituzioni coinvolte ha fornito un supporto fondamentale in tal senso, offrendo contributi alla dramamturgia, regia, musica, scenografia e organizzazione. Costo dei biglietti Euro 1,00.  Biglietti di ingresso gartuito per studenti, docenti e personale universitario saranno disponibili (massimo 2 a persona fino a esaurimento) dal 15 settembre presso l'URP (Largo Trombetti 1, Bologna). Orari: lun. mar. merc. ven.: ore 9,00 - 12.00. Mart. giov. ore 14.30 - 16.30. Per informazioni: unibocultura@unibo.it Re Enzo verrà eseguita dall'Orchestra e dal Coro del Conservatorio diretti dal giovane Maestro Luigi Pagliarini, sulla scena, fra gli altri: il tenore Cristiano Cremonini sarà Re Enzo; il soprano coreano Yoon Bin Jung, Lauretta; il mezzosoprano Filomena Pericoli, Isabella; Giuseppe di Paola impersonerà Il Podestà mentre Maurizio Amadori sarà Gigione. Maestro del coro Roberto Parmeggiani. La regia è di Massimiliano Cossati del DAMS; scene e costumi sono di Laura Ceroni, Tristan Dyczkowski, Marcello Ferraresi e Cristina Ilioiu dell'Accademia di Belle Arti. Re Enzo opera giovanile di Respighi, il cui inedito manoscritto si trova al Civico Museo Musicale, andò in scena a Bologna nel marzo de 1905con notevole successo di pubblico e critica, come riportano le cronache del tempo; l'opera non fu più rappresentata e ritorna sulle scene solo oggi, 99 anni dopo il suo debutto. Figura storica Enzo, re di Sardegna, figlio naturale dell'Imperatore Federico II, "Barbarossa", venne sconfitto e fatto prigioniero dai bolognesi, che facevano parte della seconda Lega Lombarda, nel 1249 nel corso della battaglia della Fossalta . Da allora Enzo visse a Bologna in una prigionia dorata, nel palazzo che ancora porta il suo nome, sino alla morte che avvenne nel 1272. Questa figura romantica ispirò numerosi autori, fra gli altri Giovanni Pascoli che scrisse "Le canzoni di Re Enzio". Di questa esperienza giovanile, prima opera lirica del bolognese Ottorino Respighi, i critici presenti nel 1905 parlano di "bella vena eclettica", di " strumentale sempre sobrio e corretto". Lavoro ricco di episodi seri e brillanti - trattati dal librettista con goliardica irriverenza - di umori cittadini e medievali, di personaggi svariati e storicamente spesso per nulla attendibili: la colta poetessa Isabella ("vecchia" di 35 anni), la giovanissima popolana Lauretta, il Podestà rimbambito e sonnolento, Gigione il duce dell'esercito bolognese vincente a Fossalta contro Modena, e sopra tutti Enzo il re giovane, biondo e bello che con la sua sola presenza affascinò tutte le donne bolognesi. "Respighi non compone propriamente un'opera, ma un Singspiel" osserva Picchi che nella rielaborazione del libretto assegna a un narratore e ai suoi aiutanti l'illustrazione della miriade di fatti, in fondo accessori, ma necessari per seguire l'andamento degli eventi rappresentati in musica.