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Qui voluerit in iure promuoveri...

7 Febbraio 2006

Stabat Mater - Archiginnasio

Un volume edito da Clueb raccoglie i risultati della ricerca di Maria Teresa Guerrini sui laureati in diritto nello studio bolognese tra ‘500 e ‘800.

10.000 dottori. Tanti furono gli studenti laureati in utroque iure, in diritto civile ed ecclesiastico, nell’antico Studio bolognese fra il 1500 e il 1800. Ora sappiamo chi erano e da dove venivano. Una giovane studiosa, Maria Teresa Guerrini, del Dipartimento di Discipline storiche, ne ha ricostruito con meticolosa attenzione il catalogo: una ricerca durata cinque anni sotto la guida del prof. Gian Paolo Brizzi, i cui risultati sono ora confluiti in un volume di circa 1000 pagine, fitte di informazioni.   Il testo, intitolato Qui voluerit in iure promoveri (Clueb), sarà nell’aula dello Stabat Mater dell’Archiginnasio martedì 7 febbraio 2006 alle ore 17.30 da Pier Ugo Calzolari, Stefano Canestrari, Gian Paolo Brizzi, Marco Cavina. Queste nuove pagine consentono ora di stimare con maggiore precisione il ruolo che l’Ateneo bolognese ha avuto nei primi secoli dell’età moderna, un periodo ancora poco noto e che ci appare, alla luce di questa ricerca, ancora capace di imprimere una forte mobilità nei giovani intellettuali che giungevano a Bologna da molte regioni europee. La ricerca conferma l’autorevolezza che le scuole bolognesi di diritto godevano ancora  nei secoli dell’età moderna: ad ogni laureato originario di Bologna corrispondono infatti circa tre laureati provenienti d’Oltralpe  e cinque originari di altre regioni italiane e questo solo dato evidenzia il forte richiamo esercitato su scala europea fino al XVIII secolo. E’ il ruolo sociale che quei neo-dottori ebbero nelle società del tempo che conferma poi la qualità dell’utenza studentesca: fra i dottori censiti da M. T. Guerrini incontriamo umanisti, studiosi eminenti, uomini di stato, giudici, pubblici funzionari, governatori, e un gran numero di alti ecclesiastici fra cui spiccano 6 pontefici (Pio IV, Gregorio XIII, Urbano VII, Innocenzo IX, Gregorio XV, Pio VIII) e un centinaio circa fra cardinali, arcivescovi e vescovi.