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Inaugurazione del restaurato palazzo Marescotti Brazzetti

1 Dicembre 2007

via Barberia 4 ore 11

Dopo un restauro durato quattro anni torna a nuova luce Palazzo Marescotti, sede del Dms.

Sabato 1 dicembre alle ore 11, il Magnifico Rettore dell’Università di Bologna, prof. Pier Ugo Calzolari, presenta alla Città il restaurato PALAZZO MARESCOTTI BRAZZETTI, riaperto al pubblico alla conclusione dei lavori di restauro che hanno interessato l’intera struttura dal 2003 a oggi. Il palazzo – 5200 metri quadri, con bellissime sale decorate a stucchi e ad affresco e uno scalone monumentale barocco, capolavoro di Gian Giacomo Monti – torna ad essere la sede principale del Dipartimento di Musica e Spettacolo (DMS). Accompagneranno il Rettore il direttore del DMS, prof. Giuseppina La Face, il prof. Ettore Verondini, presidente della Società Irnerio (proprietaria dello stabile) il prof. Eugenio Riccòmini, storico dell’arte, e la prof. Elena Tamburini, teatrologa. Sono stati invitati i rappresentanti delle Istituzioni cittadine e degli Enti locali. La Biblioteca si potrà visitare a piccoli gruppi; nell’occasione, è stata allestita (a cura del dott. Gianmario Merizzi) un’esposizione di strumenti della liutaia bolognese Ezia di Labio, arricchita dalla proiezione di un collage di sequenze cinematografiche ambientate tra libri e scaffali. Storia del palazzo. All’epoca di Carlo V palazzo Marescotti era ancora lontano dallo splendore odierno, che acquisì a fine Seicento (1680). In origine i Marescotti, lardaroli, tenevano bottega di fianco alle loro case, all’angolo tra via Barberia e via Collegio di Spagna. Nei primi anni del ’500 il palazzo è un aggregato di edifici minori. L’assetto attuale degli spazi monumentali si deve principalmente all’ultimo dei Marescotti del ramo senatorio, l’ambizioso e colto Raniero (1640-1690). Il restauro Il complesso architettonico ha subìto in tempi recenti diverse modificazioni. Estinta la famiglia, nel 1947 il palazzo fu acquistato dal Partito Comunista Italiano, il quale – dopo un’incisiva ristrutturazione – vi collocò la Federazione Provinciale del PCI, l’Istituto Gramsci e la redazione dell’«Unità». Il palazzo passa nel 1997 alla più antica e longeva istituzione cittadina, l’Alma Mater Studiorum, attraverso la Società Irnerio; diviene così sede del Dipartimento di Musica e Spettacolo, che trova in esso una giusta collocazione. Nel 2003 viene avviato il restauro, che ha lo scopo primario di recuperare l’assetto originario dell’intero complesso monumentale, assicurandone nel contempo la funzionalità per le esigenze del Dipartimento, che in esso può ora finalmente unificare la ricca biblioteca – specializzata in musica, teatro, cinema e danza: 46.500 volumi, 683 periodici, 5900 dischi, 1100 microfilm –, per più di vent’anni distaccata negli spazi di palazzo Gaudenzi, in via Galliera 3. Il Dipartimento di Musica e Spettacolo (DMS) La destinazione d’uso degli spazi che costituiscono il complesso architettonico di Palazzo Marescotti, (aule di lezione, studi dei docenti DMS, amministrazione, sale per convegni e di rappresentanza), e l’impegno profuso nell’allestimento anche tecnologico, manifesta la vocazione del Dipartimento come sede della ricerca avanzata e come luogo che converte i frutti di tale ricerca in un’offerta didattica di qualità, rivolta a una popolazione studentesca assai ampia, che qui affluisce da tutt’Italia e dall’estero. Oltre alla Videoteca e alla Biblioteca, ora finalmente ricongiunta al corpo centrale del Dipartimento, gli studenti trovano in Palazzo Marescotti una sala informatica per consultazione internet e videoscrittura, e diversi laboratori. Il Dipartimento di Musica e Spettacolo dispone anche di un’altra sede, a ca. 2 km da palazzo Marescotti: i Laboratori DMS, ubicati nell’ex-Macello di via Azzo Gardino 65a, nell’odierna Manifattura delle Arti, su cui insistono la Cineteca del Comune di Bologna e MAMbo, Museo d’arte moderna di Bologna. I Laboratori DMS – un Auditorium, uno Spazio Cinema, uno Spazio Teatro – ospitano attività laboratoriali, spettacoli, incontri con artisti, rassegne, seminari, rivolti vuoi agli studenti vuoi alla cittadinanza tutta, promosse in gran parte, anche se non esclusivamente, dai due Centri dipartimentali: La Soffitta e il CIMES.

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