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La “morte del paesaggio “

E’ il titolo della “Summer School”, settimana di studio e approfondimento, dal 24 al 29 giugno organizzata dal prof. Raffaele Milani del Dipartimento di Filosofia, cui parteciperanno studenti, dottorandi e ricercatori italiani e stranieri
La novità sta nell’approccio al tema del paesaggio, solitamente discusso da geografi ed esperti dell’ambiente, oppure (ma separatamete) da studiosi e storici dell’arte.
Questo corso interdisciplinare, organizzato in un ciclo di lezioni magistrali, dall’inquietante titolo “La morte del paesaggio”, che inizia

Lunedi 24 giugno dalle ore 9,30
Oratorio San Filippo Neri, Via Manzoni 7, Bologna

Ha per tema la descrizione e la mutazione del paesaggio come categoria del pensiero e dell’arte. Al centro del dibattito la situazione culturale attuale:
il declino e la trasformazione del paesaggio come ideale dell'arte e della vita estetica. sta cambiando con grande rapidità, infatti, non soltanto la percezione, ma anche la rappresentazione mentale della natura. Finito il sentimento romantico della natura, ora è necessario cercare la nuova identità dei luoghi, la loro conservazione, la loro rovina e il loro possibile restauro. Nel confronto tra geografi, come Franco Farinelli, storici dell’arte, come Cesare de Seta e Renato Barilli, docenti e studiosi dei giardini come Alessandro Chiusoli, architetti, come Gianni Braghieri e Alessandro Gresleri, l’idea del paesaggio verrà analizzata attraverso casi esemplari
rispetto a un modello della vita dell’uomo che sta cambiando radicalmente il nostro modo di conoscere e il nostro universo percettivo. Alla “morte del paesaggio” si affianca il tema della “morte dell’arte”