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Casa di accoglienza "Anna Guglielmi"

Pronto il progetto per la ristutturazione della casa di accoglienza "Anna Guglielmi" di Montecatone di Imola.
Apertura dei cantieri a primavera, quattro anni per completare i lavori ed alla fine saranno disponibili una cinquantina di stanze (singole e a due letti), camere per disabili senza barriere, spazi di svago per familiari e pazienti in day hospital. E' il progetto per la ristutturazione della casa di accoglienza ''Anna Guglielmi'' di Montecatone di Imola, che dal 1987 offre ospitalita' ai familiari dei pazienti ricoverati (in genere disabili con forti handicap) nell' ospedale oggi gestito da una societa' mista pubblico-privato (Montecatone Rehabilitation Institute spa, 64% Ausl Imola, 24% privati). Il progetto per il recupero si e' reso necessario perche' la casa, dopo l' ampliamento e l' ammodernamento dell' ospedale che e' passato da 50 a 150 posti letto, con i suoi 24 posti letto non e' piu' adeguata all' esigenza primaria di accogliere i familiari dei pazienti che devono passare parecchi mesi in ospedale. Da qui il progetto per il recupero edilizio che avra' un costo di oltre di 3,09 milioni di euro (circa 6 miliardi di lire): 2,5 verranno dalla regione, 2,5 dalla Fondazione Cassa di risparmio, un' altra quota dalla Sacmi, storica azienda imolese, il resto da altri contributi oltre che dalla spa. L' accordo che ha messo insieme diversi soggetti (Regione, Ausl Imola, Soprintendenza regionale per i beni culturali, comune di Imola e Fondazione di Montecatone Onlus) e' stato illustrato in una conferenza stampa a cui erano presenti tra gli altri gli assessori Pier Antonio Rivola e Giovanni Bissoni, il soprintendente Elio Garzillo, il sindaco di Imola Massimo Marchignoli ed il presidente della Fondazione Giorgio Frabboni. L' intesa prevede che il comune acquisti l' immobile di proprieta' dell' Ausl (1,8 miliardi di lire la stima peritale) e che affidi la gestione del progetto alla Fondazione la quale, a lavori ultimati, dara' alla coop sociale 'Anna Guglielmi Onlus' presieduta da Don Giuseppe Tagariello la gastione della casa, che grazie al contributo di numerosi volontari potra' ospitare i familiari a prezzi molti contenuti e accogliere i pazienti che tornano a Montecatone per visite in day hospital. Sia Bissoni che Rivola hanno sottolineato un aspetto dell' accordo: cioe' l' intesa fra diversi soggetti che ha permesso di smobilizzare un bene di proprieta' di una struttura sanitaria ma che nello stesso tempo lo valorizza e da' una risposta ad una esigenza molto sentita inserendola nella filiera dell' assistenza. La Fondazione di Montecatone onlus, soggetto no-proft nato nel 1998 per migliorare la qualita' della vita dei pazienti cerebrolesi, e' impegnata anche in un altro progetto insieme al Rizzoli e all' universita' di Bologna. Quello di definire le linee guida per teleriabilitazione per le quali e' stato chiesto un finanziamento della Ue insieme ad altri centri specializzati sparsi in Europa. Lo scopo e' quello di evitare gli spostamenti del paziente che anche dopo la dimissione necessita di controlli. Con la teleriabilitazione si puo' monitorare a distanza il soggetto in un 'dialogo' costante. La sperimentazione e' in atto per cinque pazienti di Montecatone e cinque del Centro San Giorgio a Ferrara, ma perche' il progetto possa decollare c'e' bisogno di consistenti aiuti da parte dei privati per l' acquisto delle tecnologie informatiche che devono essere installate a casa dei pazienti. Sono moltissimi infatti quelli che potrebbero trarre benefici dalla teleriabilitazione.