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Ritrovati i bozzetti del Monumento al Partigiano e alla Partigiana di Luciano Minguzzi

Un’importante novità alla mostra “Morire per Amore, Arte e Resistenza a Bologna”, ospitata nell’ex chiesa di San Mattia in via S. Isaia 14/a fino al 28 febbraio.
Una delle opere di Piraccini esposte alla mostra Sono stati ritrovati e sono ora esposti in mostra i bozzetti del Monumento al Partigiano e alla Partigiana di Luciano Minguzzi, prima nel Parco della Montagnola ex-sede dell’ANPI e ora a Porta Lame. 

Le due statue del monumento, che per la loro importanza artistica e per la loro forza simbolica sono state scelte come logo della mostra, sono state al centro di un episodio di assoluto rilievo nella ricostruzione della memoria partigiana della città. Come è noto, il bronzo della statua fu fuso nel 1947 con quello della statua del Duce a cavallo, collocata allo Stadio Comunale di Bologna, a sua volta realizzata fondendo alcuni cannoni che i Bolognesi sottrassero agli Austriaci nella nota battaglia dell'8 Agosto1848.

La mostra ricca di documenti ospita una serie di opere tra cui appunto la monumentale Morire per amore che l’artista cileno Sebastian Matta realizzò all’indomani della morte del Che Guevara, Il Comizio che Renato Guttuso ha dedicato alle lotte per il lavoro nel dopoguerra e  Corteo, l’opera che Franco Angeli ha intitolato al Sessantotto. E ancora  opere di Alberto Sughi, Giovanni Cappelli, Aldo Borgonzoni, Bepi Romagnoni, Armando Pizzinato, Xavier Bueno.

La mostra resterà aperta tutti i giorni dalle 10 alle 19 fino al 28 febbraio, nella ex Chiesa di S. Mattia in via S. Isaia 14/a. E’ ad ingresso libero, come lo sono una serie di appuntamenti e incontri con attori come Ivano Marescotti, docenti come l’architetto Giuliano Gresleri dell’Università di Bologna, e molti altri storici, critici e studiosi della Resistenza.