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Il labirinto della memoria e dell'immaginazione

Il monologo della Molly Bloom dell'Ulisse di Joyce va in scena attraverso le voci di 10 attori in scena sulla Grande Conchiglia, la coreografia realizzata da Daniela Dal Cin.
Attori imbrigliati ne la "Grande Conchiglia", la coreografia realizzata da Daniela Dal Cin Le attività teatrali del Centro La Soffitta – Dipartimento di Musica e Spettacolo per il 2004 proseguono con il progetto curato da Giovanni Azzaroni, Il labirinto della memoria e dell’immaginazione dedicato a uno dei gruppi più interessanti del teatro di ricerca italiano degli ultimi vent’anni, Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa.

In programma, mercoledì 10 marzo 2004, l’ultimo spettacolo della compagnia torinese: Bersaglio su Molly Bloom, regia di Marco Isidori, ai Laboratori DMS - Teatro, via Azzo Gardino 65/a, ore 21. Il pomeriggio dello stesso giorno è previsto un incontro, a ingresso libero, con Maria Luisa Abate e Davide Barbato, del nucleo artistico della compagnia, coordinato da Giovanni Azzaroni (Aula 1, via Mascarella  86, ore 15). Il progetto si completa con un seminario laboratoriale su Letteratura e drammaturgia condotto da Maria Luisa Abate (a numero chiuso. Riservato a studenti Dams).

L’incontro, dal titolo esplicitamente caratterizzante C’era una volta la Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa..., ripercorre la storia della compagnia, a partire dallo studio su Les Bonnes di Jean Genet presentato nel giugno 1986 al festival "Premio Narni Opera Prima" che divise la critica in entusiasti estimatori e detrattori accaniti: i primi lodavano l’originalità della ricerca e il coraggio di imboccare vie sconosciute, i secondi lamentavano l’eccessiva rigidità dei percorsi e l’ossessionante e radicale perfezione espressiva. Queste differenti interpretazioni erano il prezzo che la compagnia doveva pagare al rigore della ricerca che sin dalle origini ha caratterizzato il suo percorso creativo, approdato tra la fine degli anni ottanta e i primi anni novanta ad una trilogia sulla tragedia classica. Il loro lavoro si è poi indirizzato verso altre esperienze, fino a giungere a Bersaglio su Molly Bloom.

Lo spettacolo, Premio Ubu 2003 per la scenografia, è basato sull’ultimo capitolo dell’Ulisse di Joyce in cui Molly, la moglie del protagonista Leopold Bloom, evade dal grigiore della sua vita fantasticando un’esistenza fatta di incontri, avventure ed erotismo: qui però il celebre monologo si trasforma in una polifonia interpretata da dieci attori vestiti di bianco che cantano, suonano e recitano, diretti, come un’orchestra, dallo stesso Isidori. Al centro della spettacolare scenografia di Daniela Dal Cin, (la “Grande Conchiglia”), in cui gli attori sono letteralmente imbrigliati, Maria Luisa Abate è la “testa” di un “attore generale”, che dà corpo alle molte voci del flusso di coscienza di Molly, intervallato da brani musicali di provenienza eterogenea, da Donizetti al pop. Bersaglio su Molly Bloom è un esempio paradigmatico della ricerca estrema della compagnia, che agisce perché la rappresentazione diventi, come ha scritto Marco Isidori, “la certificazione spietata della comune nostra umana, santa riluttanza alle imposizioni (imposture?) utilitaristiche della realtà naturale.”