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Il cammino del granchio è la traduzione letterale del termine greco "carcinoma", che significa granchio nomade, che si sposta, in modo invasivo come la malattia tumorale. E proprio per questo Il cammino del granchio è anche il nome della prima Stanza interamente dedicata alla storia dell’oncologia. Sarà inaugurata venerdì 17 marzo alle ore 16 al Museo delle Cere Anatomiche "L. Cattaneo" di via Irnerio 48 da Giuseppe Armocida, Presidente della Società italiana di Storia della Medicina all’Università dell’Insubria, da Alfonso Pluchinotta, Responsabile  del Breast Unit di Abano Teme, e da Franco Pannuti, Presidente della Fondazione Ant Italia.

L’esposizione permanente, realizzata con contributi del Miur (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca) e del Sistema Museale d’Ateneo, toccherà ogni anno un diverso tipo di tumore. Per l’inaugurazione è stato scelto il carcinoma della mammella, "il primo a essere individuato, già ai tempi di Ippocrate e Galeno", afferma il prof. Alessandro Ruggeri, Direttore del Museo.

Nella parte storica della stanza, composta da pannelli realizzati dai principali esperti nazionali del settore, saranno ripercorse i molti passi compiuti nello studio di questa patologia. Si partirà da Ippocrate, che pensava erroneamente che il tumore nascesse da uno squilibrio ormonale dell’intero organismo. Ci si soffermerà sulla rivoluzione del ‘700, quando, attraverso lo studio dei meccanismi cellulari, si capì che il tumore nasceva invece da un organo e da lì si propagava al resto del corpo. Si passerà poi alle grandi novità diagnostiche dei due secoli passati. La mastectomia radicale, introdotta per la prima volta da William Stweart Halsted, la terapia ricostruttiva ideata da Iginio Tensini e la più recente tecnica di biopsia intraoperatoria. "Questo percorso – riflette Ruggeri – pur nel negativo della malattia, è un invito a prendere coscienza dei progressi nella prevenzione e nella terapia, che oggi possono davvero arrestare la malattia".

La mostra, che ha privilegiato i disegni alle foto per essere adatta anche al pubblico dei giovanissimi, si compone poi di una parte interattiva. Al centro della sala, ci sono infatti due stazioni informatiche che permettono sia di approfondire i contenuti dei pannelli sia di lasciare nel forum un proprio intervento. "Ci aspettiamo – conclude Ruggeri – sia la storia personale dei visitatori, sia i contributi scientifici dei ricercatori che ci faranno visita. Catalogheremo e analizzeremo entrambi".