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Foci del Bevano, parte il progetto per difendere le dune

Il Corso di Laurea in Scienze Ambientali sperimenterà tecniche di conservazione del territorio costiero tra Lido di Classe e Lido di Savio. L’area del Bevano diventerà così un sito sperimentale per la difesa delle dune dall’erosione.
Foci del Bevano

A seguito dei recenti interventi di ripristino e salvaguardia effettuati dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con Provincia e Comune di Ravenna nel tratto dunoso posto imme-diatamente a nord della foce del torrente Bevano, tra Lido di Classe e Lido di Savio, il Corso di Laurea in Scienze Ambientali dell’Università di Bologna - sede di Ravenna ha avviato un progetto sperimentale di riqualificazione e consolidamento di un segmento dunoso. Il segmento comprende sia i circa 500 metri del nuovo cordone dunoso realizzato durante i lavori di diversione della precedente foce del Bevano (artificialmente portata nell’attuale posizione) sia parte delle dune già esistenti, alle quali il nuovo tratto è stato raccordato. Tutta l’area, oltre a rappresentare un indiscusso patrimonio a elevata valenza naturalistica all’interno del Parco del Delta del Po, costituisce una "Riserva Naturale dello Stato" sotto la diretta competenza del Corpo Forestale. I risultati ottenuti potranno portare a una miglior difesa della costa dai problemi legati sia all’erosione che all’intrusione di acqua marina nonché al previsto innalzamento del livello marino.

Il progetto coinvolgerà numerosi ricercatori, dottorandi e tesisti della sede ravennate dell’Università e sarà coordinato dai professori Giovanni Gabbianelli, per la parte geologico-sedimentologica, e Maria Speranza, per la componente vegetazionale ed ecologica. Ha per titolo "I sistemi di difesa naturali: il potenziale delle dune per la difesa dei litorali" e rientra nel programma "Beachmed-e". Tale programma, avviato nel 2006, è finanziato dall’Unione Europea e coinvolge numerose istituzioni e centri di ricerca sia nazionali (Emilia-Romagna, Lazio, Toscana) che comunitari (Spagna, Francia, Grecia, Macedonia). La sua conclusione è prevista per il giugno 2008.

Nell’ambito del progetto il sistema dunoso del Bevano assume un ruolo di "sito pilota" e in esso verranno attuate e sviluppate alcune sperimentazioni e verifiche in grado di incrementare la capacità di controllo e di riduzione dell’azione erosiva operata sulle spiagge dal vento, dal mare e dall’azione antropica. Si prevede di individuare e applicare i migliori metodi possibili di impianto, diffusione e manutenzione di coperture vegetali - tutte specie locali - in grado di garantire un’efficace ed efficiente persistenza del sistema dunoso. Altrettanto importanti risulteranno le co-noscenze e le valutazioni connesse alle disponibilità di acqua dolce eventualmente presente all’interno delle dune stesse, come sembrano peraltro indicare alcuni risultati, seppur ancora del tutto preliminari, ottenuti proprio nelle dune circostanti il Bevano. L’acqua dolce è infatti in grado di contrastare in modo significativo e non costoso i processi di intrusione di acque salate marine nelle zone di retrospiaggia. Problema, quest’ultimo, che si sta iniziando a valutare con un certo allarme per il suo incremento e la sua diffusione in diverse zone del territorio ravennate e, più in ge-nerale, regionale.

La presenza di cordoni dunosi - oggi in gran parte distrutti - lungo le coste, italiane e non, è uno dei migliori e più economici strumenti a disposizione per assicurare un’efficace risposta agli attuali livelli di disequilibrio costiero: la principale caratteristica positiva dei cordoni dunosi è legata alla capacità di contrastare sia l’erosione delle spiagge che l’intrusione salina dell’acqua del mare nelle falde, garantendo così la salvaguardia dell’ambiente costiero.