Molti sono i motivi e le suggestioni sottesi alla laurea ad honorem di cui Alessio II verrà insignito, presumibilmente nel prossimo autunno.
La massima attribuzione accademica conferita dalla Facoltà giuridica di più antica fondazione si radica infatti sia sul riconoscimento della straordinaria statura scientifica e morale di Alessio II sia sul ruolo esercitato dal Patriarca nel contesto nazionale ed internazionale.
In particolare, sul fronte interno, la sua presenza ha consentito alla Russia un transito possibile dal contesto del socialismo reale (che aveva costretto al silenzio la tradizione cristiana e, più in generale, la vita religiosa) alla realtà attuale senza cadere nel rischio di una terribile guerra civile, portando la Chiesa ortodossa ad assumere con equilibrio nuove responsabilità.
Sull’orizzonte planetario, poi, l’impegno e la capacità di Alessio II di costruire piste di dialogo sia interreligioso che politico in vista del perseguimento della pace e dell’affermazione dei diritti umani sono, non da oggi, stimati ed apprezzati dall’intera comunità internazionale. D’altra parte non è sfuggita, nella determinazione assunta dalla Facoltà, la forte dimensione continentale contenuta in quest’atto simbolico,volto anche a ricucire una distanza tra Est ed Ovest - tra l’Atlantico e gli Urali – che data da quasi un millennio, da quel fatale 1054 che divise la Chiesa di Roma e le Chiese d’Oriente, lo stesso periodo di tempo in cui si stava affermando la presenza dello Studium giuridico bolognese.