Erano gli anni della Guerra Fredda e la contrapposizione tra le due superpotenze non si giocava solo sullo scacchiere della politica internazionale, ma anche molto più in alto, nell'obita terrestre e oltre. La gara per lo spazio che, a partire dal secondo dopoguerra, ha visto confrontarsi Stati Uniti e Russia si è in qualche modo conclusa nel 1969, con la passeggiata lunare di Neil Armstrong e dell'equipaggio dell'Apollo 11. Il primo passo, però, dodici anni prima ed esattamente cinquant'anni fa, era stato portato avanti dai russi. Cogliendo in contropiede gli Stati Uniti, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1957 Radio Mosca annunciava che il satellite Sputnik 1, una piccola sfera di alluminio di appena 58 centimetri di diametro, collegata a quattro lunghe antenne, era stato lanciato con successo. L'era spaziale aveva inizio.
Per celebrare l'anniversario del lancio in orbita del satellite, l'Osservatorio Astronomico di Bologna organizza, tra martedì 2 e mercoledì 3 ottobre, "Sputnik 50 - Mezzo Secolo di Era Spaziale": due convegni ed una serata pubblica per parlare non solo degli aspetti tecnici e scientifici legati all'avvenimento, ma per esplorare anche il contesto più generale in cui questo andò ad inserirsi all'interno della vita quotidiana del tempo, a Bologna e non solo.
"Ogni avvenimento scientifico - spiega il prof. Flavio Fusi Pecci, direttore dell'Osservatorio Astronomico - va inserito in un contesto sociale, culturale e politico più vasto, per essere compreso a pieno. Con queste iniziative, allora, abbiamo voluto unire all'aspetto di ricordo puramente scientifico anche il ripercorrere gli avvenimenti culturali e sociali del periodo".
Il primo appuntamento, martedì 2 ottobre alla Sala del Baraccano (Via Santo Stefano, 119), sarà una giornata dedicata alla figura di Giampietro Puppi, professore emerito di Fisica superiore all'Università di Bologna, scoparso sul finire dello scorso anno. "Il professor Puppi - spiega Marino Golinelli, presidente dell'omonima Fondazione - ha capito qual è la responsabilità che lo scienziato ha nei confronti della società: il suo compito non è solo quello di studiare e cercare risposte, ma anche quello di insegnare la scenza. E Giampietro Puppi oltre ad essere un grande scienziato era anche un grande didatta".
"L'Italia e lo spazio" è invece il titolo del secondo convegno, mercoledì 3 ottobre, sempre presso la Sala del Baraccano. L'incontro ripercorrerà l'evoluzione degli ultimi cinquant'anni di scienza, proprio a partire dal lancio dello Sputnik, collegando ai temi scientifici le ricadute e le novità che questi hanno comportato a livello sociale.
Oltre ai due convegni, inoltre, l'Osservatorio Astronomico di Bologna organizza, nella serata di martedì 2 ottobre, l'incontro pubblico "Sputnik 50 - L'inizio dell'era spaziale a Bologna". A partire dalle ore 21, l'Aula Absidale di Santa Lucia (Via de' Chiari, 23) ospiterà Mons. Giovanni Catti, Guido Fanti, Flavio Fusi Pecci, Margherita Hack ed Eugenio Riccomini. Con la conduzione affidata a Giorgio Comaschi, la serata andrà ad indagare l'impatto che l'inizio dell'era spaziale ebbe a livello sociale e politico all'interno della realtà locale di Bologna e sulla sua cultura. "Con il lancio dello Sputnik - spiega Guido Fanti, già sindaco di Bologna - ci fu una riflessione collettiva di tutte le parti sociali e politiche relativamente al futuro, alla direzione verso cui il mondo stava andando. Questo avvenimento è stato un importante segnale che ha permesso a Bologna l'avvio di una nuova epoca, caratterizzata da un progressivo avvicinamento tra la sinistra e la componente cattolica, che ha poi portato alla creazione della città che oggi viviamo e conosciamo".
Durante la serata in Aula Absidale, a tutti i presenti verrà anche fatto omaggio di un CD-Rom interattivo (che sarà distribuito anche nelle scuole) contenente filmati, documenti, manifesti e testimonianze dell'epoca: un ulteriore strumento che favorisce il collegamento tra l'avvenimento scientifico e il più ampio contesto storico e sociale dell'epoca.