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Parte a Bologna la sperimentazione sull'attendibilità di Cozart DDS, l'"etilometro" per le droghe, l'apparecchio che rivela in pochi minuti se la persona al volante è sotto l'effetto di sostanze stupefacenti (es. cannabinoidi, anfetamine, cocaina, ecstasy, metadone, ecc). I primi test sono già stati effettuati, in forma anonima, su ragazzi e ragazze volontari avvicinati in discoteche e luoghi di incontro della provincia.

Il progetto, uno dei più innovativi e avanzati in Italia, sarà illustrato nel corso di un convegno sull'uso delle droghe a Bologna, organizzato dall'università mercoledì 23 aprile, dalle ore 9, in Sala Farnese a Palazzo D'Accursio.

L'obiettivo dei ricercatori del Laboratorio di tossicologia forense dell'Ateneo è quello di confrontare un numero sufficiente di test effettuati con l'apparecchio, che analizza la saliva prelevata con un semplice tampone di cotone, con i risultati degli esami del sangue, come richiesto dalla procedura di validazione di cui sarebbe imminente l'avvio e che consentirebbe l'utilizzo del Cozart DDS anche a fini legali.

Attualmente l'accertamento dell'uso di droghe da parte di chi guida autoveicoli è affidato agli esami delle urine, che però, a differenza di quelli sulla saliva, possono risultare positivi anche se l'assunzione è avvenuta fino a 20 giorni prima e non garantiscono quindi che la persona controllata sia effettivamente drogata mentre è al volante. Inoltre sono lunghi e laboriosi, passano molte ore se non giorni prima dei risultati e possono così essere contestati senza possibilità di controprova: irrealistico conservare tutti quei campioni di pipì negli ospedali. Con il Cozart DDS invece uno saprebbe subito l'esito del test e, se non fosse convinto del risultato, potrebbe volontariamente decidere di sottoporsi agli esami del sangue.

Al convegno di mercoledì parteciperanno, tra gli altri, rappresentanti ed esperti dell'Alma Mater, di Asl, Comune e Provincia di Bologna, della Regione Emilia-Romagna e delle forze dell'ordine.