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Bartleby: "lo spazio non c'è ancora ma lavoriamo con il Comune"

Il pro Rettore Paola Monari a conclusione dell'incontro di stamane con gli studenti.
Palazzo Poggi

Bologna soffre di una carenza di spazi aggregativi per gli studenti al di fuori delle ore di lezione e di studio, ma il problema interpella l’intera città e ad oggi, purtroppo, l’ateneo non dispone di una struttura da affidare loro in gestione autonoma, come richiesto dal gruppo Bartleby, al di là degli spazi a gestione istituzionale normalmente concessi alle associazioni studentesche, e nonostante sia in corso un confronto col Comune nel perseguimento di una soluzione concreta. Lo sostiene il prorettore agli studenti Paola Monari, a conclusione dell’incontro di stamane con una delegazione di universitari del gruppo studentesco.

"L’Ateneo di Bologna – ricorda Monari - è sempre stato aperto a ogni forma di dialogo con tutte le componenti studentesche. Favorisce e finanzia le aggregazioni di studenti su progetti culturali e associativi attraverso bandi di idee che vengono periodicamente emanati. Contribuisce con propri finanziamenti al sostegno degli oneri per l’eventuale affitto di luoghi di incontro. Mette a bilancio, ogni anno, oltre 500mila euro a sostegno delle 34 associazione studentesche accreditate (26 a Bologna, 8 in Romagna)".


"Il gruppo Bartleby – continua Monari - ritiene queste opportunità inadeguate alle proprie esigenze e chiede uno spazio autonomo di incontro e di lavoro. L’Università riconosce che gli spazi di aggregazione per i giovani nella città di Bologna sono assolutamente insufficienti a fronte di una domanda sempre crescente e positiva di luoghi dove esprimere creatività e originalità. Ritiene per altro di non essere l’unico soggetto istituzionale a dover rispondere a queste richieste che vanno al di là delle possibilità logistiche ed economiche di una comunità di docenti e di studenti chiamata a condividere risorse limitate per il raggiungimento dei suoi fini.

"L’Università si è tuttavia impegnata a individuare in accordo col Comune di Bologna spazi idonei per le realtà giovanili, che potrebbero essere autogestiti dalle stesse aggregazioni studentesche. A fronte di ipotesi molto concrete, rimangono da considerare i tempi tecnici necessari per portare a compimento il progetto che potrebbero richiedere alcuni mesi".

"Nell’attesa – è la proposta di Monari – gli studenti potrebbero utilizzare, come è consuetudine, gli spazi dell’Ateneo sulla base di un calendario di attività culturali e di lavoro da concordare d’intesa con le altre realtà universitarie. Siamo disponibili a mettere a disposizione le aule più idonee per consentire attività culturali aperte al mondo esterno, anche oltre l’orario normale d’apertura, da concordare con le strutture per garantire tutte le norme di sicurezza. Ed è pronta a far partire nuovi bandi per consentire la realizzazione di progetti creativi da destinare ad associazioni e gruppi studenteschi".