Il 24 febbraio alle 9, nell’Aula Mazzini di Corso della Repubblica 88, a Forlì, avrà inizio il primo atto dell’evento "Del Tradurre e dell’Interpretare", dedicato ai festeggiamenti per il ventennale della Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori (SSLMIT), prima facoltà universitaria dell'Alma Mater a sorgere, nell’anno accademico 1989-90, in quel che sarebbe divenuto il decentramento multicampus in Romagna.
All’incontro parteciperanno i rettori e i direttori della Scuola che si sono avvicendati nel corso degli ultimi vent'anni, oltre alla direttrice del Dipartimento SITLeC, il presidente del Polo scientifico-didattico di Forlì, il sindaco di Forlì, il presidente di Serinar e il presidente della Fondazione della Cassa dei Risparmi di Forlì e i direttori delle direzioni generali per la traduzione e l’interpretazione della Commissione Europea. E ci sarà anche un ospite d’eccezione: Umberto Eco.
Il titolo dell’evento, "Del Tradurre e dell’Interpretare", sintetizza la mission di tutta l’attività di studio, ricerca, didattica e introduzione dei laureati al mondo del lavoro condotta dalla SSLMIT, una facoltà dalle dimensioni piuttosto contenute, visto che conta meno di 800 studenti, ma con un obiettivo didattico assolutamente chiaro e definito: la formazione di traduttori ed interpreti.
Le riforme del sistema universitario che si sono succedute nel corso della vita della SSLMIT hanno modificato, a volte anche radicalmente, l’impostazione dei curricula offerti, portando tra l’altro all’introduzione di un corso di studi di primo livello dedicato alla formazione di una figura professionale molto richiesta dall’attuale mercato del lavoro che è quella dell’interprete di trattativa e traduttore non specializzato, ma ciò che è rimasto sempre intatto, andando semmai a consolidarsi sempre più grazie al bagaglio di esperienze che via via si andavano acquisendo, è stato lo spirito dell’impostazione didattica della SSLMIT, la sua vision, come si usa dire oggi. Un'impostazione didattica di eccellenza, corroborata dall’attività di ricerca condotta dai professori e ricercatori afferenti al Dipartimento SITLeC, e interamente votata all’insegnamento delle lingue studiate per fornire solide competenze nella lingua scritta ed orale, nel registro formale e della lingua quotidiana, nella comprensione e nella produzione. Cinque lingue base, francese, inglese, russo, spagnolo, tedesco, a cui negli anni si è aggiunto un ventaglio sempre più ampio di lingue straniere, tra cui alcune lingue dell’est europeo e diverse, richiestissime, lingue extra-europee.
Il carburante in grado di garantire una didattica di eccellenza alla macchina SSLMIT è rappresentato dai docenti, di cui circa la metà è di lingua materna non italiana, e un elevato numero dei quali, sia italiani che stranieri, è composto da traduttori ed interpreti libero-professionisti i quali, con le competenze acquisite e continuamente praticate sul campo, sono linfa vitale per la qualità della didattica: il punto in cui le competenze del libero mercato entrano in sinergia con il mondo dell’Accademia, al servizio degli studenti.
E proprio a proposito degli studenti, non va dimenticato che anche loro costituiscono una materia prima eccellente, poiché vengono selezionati ogni anno tra i migliori diplomati e laureati di tutta Italia, e provengono per almeno la metà da altre regioni della penisola e dalle due isole maggiori, contribuendo così ad arricchire anche con le loro differenti radici e tradizioni culturali sia l’Università che la città e il territorio.