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Leo de Berardinis: la terza vita bolognese

Riprende con la presentazione del volume sui vent’anni di teatro a Bologna del grande attore e regista, a cura di Claudio Meldolesi e pubblicato postumo, la rassegna La Soffitta 2010, realizzata dal Centro La Soffitta - Dipartimento di Musica e Spettacolo
Leo de Berardinis

Sarà presentato lunedì 12 aprile, alle 15, nei Laboratori Dms "La terza vita di Leo. Gli ultimi vent’anni del teatro di Leo de Berardinis a Bologna, riproposti da Claudio Meldolesi con Angela Malfitano e Laura Mariani e da cento testimoni". Il libro è nato a partire dai due convegni sul teatro a Bologna di Leo de Berardinis, realizzati nel 2008 e 2009 dal Centro La Soffitta, con amici, artisti, collaboratori e studiosi. Claudio Meldolesi ne ha inventato la complessa architettura e ha creato parole mobili, a volte misteriose, che incanalano le cento voci dei testimoni: come se fosse stato coinvolto da artista, prima che da studioso, nella regia di un grande spettacolo. Intervengono Lorenzo Mango, Massimo Marino, Franco Quadri e le coautrici Angela Malfitano e Laura Mariani.

A seguire, alle 17, l'incontro "Ricordi di scena a partire dalle immagini", un ricordo dell’artista Leo de Berardinis, con Valentina Capone, Francesca Mazza, Alfonso Santagata, Marco Sgrosso, Enzo Vetrano, Maurizio Viani. Coordina Cristina Valenti.

Il primo Leo si era rivelato al fianco di Carmelo Bene, instaurando uno strategico sodalizio con Perla Peragallo; il secondo Leo si era trasferito a Marigliano (NA) coinvolgendo "giovani refrattari alle buone maniere teatrali". Quanto alla fase bolognese - fra il 1983 e il 2001 - assunse "caratteri riassuntivi fino a manifestare una prospettiva ulteriore: legata a classici elettivi come alla Commedia dell’arte e alla formazione di una compagnia articolata e sorprendente. Leo ci ha donato così un teatro perlustrativo, disposto a singolari scoperte, popolari dall’intimo, rimanifestandosi al centro del Nuovo teatro italiano: da artista pedagogo e da portatore di istanze rigeneratrici volte all’unificazione dei teatri".