E' noto in tutto il mondo per essere l'autore del colonnato di piazza San Pietro a Roma e del baldacchino con le colonne ritorte, della fontana dei Quattro Fiumi in piazza Navona e della Barcaccia in piazza di Spagna. Molto meno nota è invece la sua attività di attore, autore e impresario di commedie teatrali. Alla figura di Gian Lorenzo Bernini, uno dei personaggi dominanti del Seicento italiano, il Centro La Soffitta del Dipartimento delle Arti dedica una giornata, presentando il libro di Elena Tamburini "Gian Lorenzo Bernini e il teatro dell'arte".
L'appuntamento è per lunedì 18 febbraio, alle 16, presso i Laboratori delle Arti. Intervengono Tomaso Montanari (professore di Storia dell'Arte all'Università di Napoli) e l'autrice del volume, Elena Tamburini (docente di Discipline dello spettacolo al Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna). Durante l'incontro, l'attore e regista Guido Ferrarini leggerà brani tratti da una commedia inedita di Bernini, interpretando Graziano, il Dottore bolognese, la maschera impersonata più di frequente dall'artista seicentesco.
Il volume di Elena Tamburini studia per la prima volta in maniera organica il lavoro progettuale e artigianale dell'architetto, scultore e pittore Gian Lorenzo Bernini nel campo dello spettacolo. Oltre che scenografo, scenotecnico e apparatore di feste, Bernini fu anche attore e autore di teatro, capocomico, perfino committente e, negli ultimi anni, impresario di commedie per musica. Praticò dunque tutti i mestieri della scena. E questo a Roma, che era giudicata all’epoca il "gran teatro del mondo" e in un secolo, il Seicento, in cui si ha per la prima volta piena coscienza dell’importanza e delle infinite possibilità offerte dallo spettacolo. Per le stesse ragioni, quel teatro, proprio a Roma, era considerato, dai più, temibile e infido per l’inquietante attrazione che poteva esercitare sulle coscienze.
I ricchissimi repertori di immagini e documenti della festa, le fonti relative ai grandi spettacoli barberiniani e le cronache delle commedie trovarono in Bernini un protagonista che, sul crinale di un gioco affascinante e pericoloso, valendosi di uno straordinario e multiforme talento e anche di un innegabile carisma personale, pare divertirsi a sfidare le più alte personalità di governo (anche i nipoti del Papa e perfino il Papa), mettendo in discussione ogni convenzione di genere e ogni regola precostituita.