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Rapporto AlmaLaurea 2013: i laureati di Bologna e il lavoro

Presentato il XV Rapporto AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati. All’Alma Mater il tasso di occupazione è lievemente superiore dal dato nazionale
Rapporto AlmaLaurea 2013: i laureati di Bologna e il lavoro

E' stato presentato ieri il XV Rapporto AlmaLaurea. L’indagine ha riguardato i laureati dei corsi triennali e magistrali usciti nel 2011 e intervistati dopo un anno e i laureati dei corsi magistrali usciti nel 2007, intervistati dopo cinque anni.
 
L’occupazione dopo la laurea per i neodottori post-riforma dell’Alma Mater continua ad attestarsi su buoni livelli. E questo nonostante i valori dell’occupabilità (in particolare della stabilità del lavoro) siano depressi, nel confronto con la media nazionale, dalla forte componente di laureati fuori sede residenti soprattutto al Sud, dove il mercato del lavoro è meno dinamico.

I laureati di Bologna del 2011 alla prova del lavoro
L’indagine ha coinvolto, con tassi di risposta superiori all’85%
, 8.003 laureati triennali e 4.948 laureati dei corsi magistrali usciti dall’Ateneo di Bologna nel 2011 e intervistati dopo un anno.
 
Il tasso di occupazione dei neolaureati triennali di Bologna è pari al 45,7%, un valore superiore alla media nazionale (44,4%). Tra gli occupati triennali dell’Università di Bologna, il 31,4% è dedito esclusivamente al lavoro, mentre il 14,3% coniuga la laurea specialistica con il lavoro. Chi continua gli studi con la laurea magistrale è il 52,2%. Il 12%, non lavorando e non essendo iscritto alla laurea specialistica, si dichiara alla ricerca di lavoro.

Il lavoro stabile - contratti a tempo indeterminato e lavoro autonomo (lavoratori in proprio, imprenditori, ecc.) – coinvolge 29 laureati su cento di primo livello. Gli occupati che non hanno un lavoro stabile rappresentano il 71% (prevalentemente con contratto a tempo determinato); l’11% lavora senza contratto. Il guadagno (calcolato su chi lavora solamente) è in media di 1.025 euro mensili netti. A livello nazionale è di 1.049 euro.

Cosa avviene, dunque, ai laureati dei corsi magistrali a un anno dalla laurea? Risulta occupato il 59,7%, un valore superiore alla media nazionale del 58,6%. Il 13,8% continua la formazione (a livello nazionale è il 12,6%). Chi cerca lavoro è il 26,5% contro il 28,8% a livello nazionale.

A un anno dalla laurea, il lavoro è stabile per 24,5 laureati di Bologna occupati su cento. La precarietà riguarda il 75% del collettivo (prevalgono i contratti a tempo determinato), con un 6,5% di occupati senza contratto, ovvero che lavorano in nero. Il guadagno è di poco inferiore alla media nazionale: 995 euro mensili netti, contro i 1.059 del complesso dei laureati specialistici.

Esiti occupazionali a cinque anni dal titolo
Mentre i neolaureati risentono maggiormente della crisi, con il trascorrere del tempo dal conseguimento del titolo, le performance occupazionali migliorano
. I laureati dei corsi magistrali del 2007, intervistati a cinque anni dal titolo, sono 2.975, con un tasso di risposta dell’80,5%.

L’86,4% è occupato; un valore lievemente superiore rispetto a quello riscontrato a livello nazionale (85,8%). Il 6% risulta ancora impegnato nella formazione (è il 5,3% a livello nazionale). Chi cerca lavoro è il 7,6% contro l’8,9% del complesso dei laureati. Quindi la quota di occupati stabili cresce apprezzabilmente da uno e cinque anni dal titolo, raggiungendo il 68% degli occupati (la media nazionale è pari al 73%). Le retribuzioni nominali arrivano, a cinque anni, a 1.410 euro mensili netti, sostanzialmente in linea con la media nazionale (1.440 euro).