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Una giornata per Claudio Meldolesi

Un concerto di parole, voci e azioni teatrali in memoria di Claudio Meldolesi, studioso, amico e mentore degli artisti, professore di Drammaturgia al Corso di Laurea DAMS dell’Università di Bologna e tra i fondatori del Centro La Soffitta
Una giornata per Claudio Meldolesi

Attore diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica "Silvio D’Amico" di Roma, socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei e docente di Drammaturgia al Corso di Laurea DAMS dell'Università di Bologna, Claudio Meldolesi ha dato un contributo fondamentale agli studi teatrali. Lunedì prossimo, 18 marzo, il Centro La Soffitta - di cui Meldolesi è stato uno dei fondatori - dedica al grande studioso, mancato il 12 settembre 2009, un’intensa giornata di riflessioni e di festa, strutturata in due parti svolte nei vari spazi all’intero dei Laboratori delle Arti. In mattinata, dalle 9,30 alle 13, è in programma la tavola rotonda "Teatro e nuovo umanesimo" (introduce e coordina Marco De Marinis); nel pomeriggio, dalle 15 alle 20, la festa vera e propria, con testimonianze e azioni teatrali nell'Auditorium, nel Teatro e nella Hall dei Laboratori delle Arti.

"Questa giornata - spiega la curatrice dell'evento Laura Mariani, vedova Meldolesi - è stata pensata come un concerto di parole e voci, immagini e azioni, rivolto innanzitutto ai giovani, che Claudio Meldolesi pensava portatori di poesia e di futuro. Difficile dar conto della sua personalità complessa di studioso, già attore con l’anima d’artista, e di militante bisognoso di un diverso ordine, che ha vissuto gli sconvolgimenti del secondo Novecento: dal’68 alla caduta delle utopie".

La tavola rotonda "Teatro e nuovo umanesimo" vedrà coinvolti venticinque studiosi, colleghi e amici e punta a recuperare l’ampiezza degli studi cui Meldolesi si è dedicato: da un lato occupandosi di Attore, Regia e Drammaturgia; e, dall’altro, cercando le relazioni del Teatro con le Scienze umane, dalla Sociologia alla Psicoanalisi, dalla Letteratura alle Arti visive. "Nello stesso tempo - continua Laura Mariani - il titolo riassume la sua battaglia culturale perché gli studi umanistici estendessero il loro interesse a esperienze non verbali, rompendo la divisione tra scienze e arti, e perché il sapere teatrale divenisse scientificamente più agguerrito e aperto, trovando il necessario punto d’incontro tra presente e tradizione".

Nel pomeriggio, invece, una festa che si estende in tre spazi. In Auditorium, con la conduzione di Massimo Marino e Oliviero Ponte di Pino, intervengono con un contributo teatrale o un ricordo attori, registi e artisti. In Teatro, durante l’intero pomeriggio proiezioni di una scelta di film e video con Meldolesi protagonista, alternate ad uno Zibaldone di parole e immagini realizzato in scena da Vanda Monaco Westerståhl e Marco Grosso. Nella Hall, infine è allestita una mostra di immagini di famiglia, foto di teatro, disegni giovanili, pubblicazioni di e su Claudio Meldolesi, a cura dell’architetto Francesco Mariani, con elaborazioni fotografiche di Letizia Lucignano.

"Claudio avrebbe certamente voluto una festa per il suo pensionamento che sarebbe caduto quest’anno", dice ancora Laura Mariani. "È quanto faremo nel lungo pomeriggio, compiendo un rito di congedo che rispetti il suo attaccamento alla vita in tutti i suoi aspetti, anche nelle condizioni più difficili. Qualcosa che ci restituisca per lampi la varietà e la profondità delle sue relazioni, il suo lascito di maestro. Una parola scritta con la minuscola, come avrebbe voluto".