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Con L'Espresso per parlare di educazione, cultura e lavoro

Appuntamento nell'Aula Absidale di Santa Lucia con Lucia Annunziata, Linus, il direttore de L'Espresso Bruno Manfellotto, il direttore di Radio3 Marino Sinibaldi, la fondatrice del Festival della Letteratura di Mantova Marzia Corraini
Con L'Espresso per parlare di educazione, cultura e lavoro

Lucia Annunziata, Linus, il direttore de L'Espresso Bruno Manfellotto, il direttore di Radio3 Marino Sinibaldi, la fondatrice del Festival della Letteratura di Mantova Marzia Corraini. Sono gli ospiti che lunedì prossimo, 22 aprile, si ritroveranno, dalle 17, nell'Aula Absidale di Santa Lucia per parlare di educazione e cultura e delle opportuntità di lavoro legate al settore della conoscenza.

L'appuntamento - intitolato "Professione Cultura" - è promosso dall'Università di Bologna e dalla rivista L'Espresso. In apertura i saluti del rettore Ivano Dionigi. Modera la giornalista Alessandra Mammì. L'ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. L'incontro sarà trasmesso in diretta streaming su questa pagina e sul sito dell'Espresso.

"Con la cultura si mangia? Si riesce a trovare un lavoro dignitoso? A essere considerato un serio professionista anche se si proviene da studi umanistici?"si chiede Alessandra Mammì. "Dipende da dove sei nato. In Francia sicuramente sì. In Gran Bretagna anche. E così in Germania. Persino in Polonia. Prendo come esempio quello di un curatore o storico dell'arte italiano. In patria fatica ad esistere. Ben che va può sperare in un'interminabile gavetta universitaria o l'attesa di un concorso in sovrintendenza. Ma appena mette piede oltre le Alpi scopre orizzonti imprevisti. Un ragazzo italiano uscito da un nostro liceo e da un corso universitario storico-artistico è guardato con attenzione e rispetto. Francesco Manacorda per esempio, piemontese ora direttore alla Tate di Liverpool disse che la sua preparazione classica gli fece vincere  il posto. Fabio Cavallucci, cacciato da Trento in nome del solito spoil sistema viene chiamato a Varsavia a dirigere il centro contemporaneo più importante della Polonia. Poi c'è Chiara Parisi che passa in Francia da un museo all'altro e i più celebri Bonami o Gioni naturalizzati in America. Lo stesso vale per gli artisti. Si rifugiano a Berlino o a Bruxelles o a Rotterdam dove vengono invitati  in residenze (pagate con soldi pubblici) e dove hanno a disposizione spazi espositivi, atelier e materiali. E' un emigrazione continua e per paradosso un fuga dal paese che vanta il più grande numero di musei e il patrimonio maggiore del mondo. E allora è necessario chiedersi: cos'è che non funziona? Da cosa tutti questi giovin signori/e scappano via? E come si può fermare tanto spreco di risorse umane, energie e creatività?"

L'evento è parte del ciclo "Dialoghi dell’Espresso", una serie di incontri che L'Espresso sta realizzando con diverse università italiane. L'obiettivo è coinvolgere un pubblico attento, come quello degli studenti universitari, nella discussione su temi di grande attualità e che rappresentano alcuni tra i problemi più gravi che ha il nostro Paese.

I temi individuati rappresentano, almeno in parte, una agenda delle emergenze che l’Italia è chiamata a fronteggiare in questo difficile periodo storico e che, per essere risolte, richiedono l’apporto significativo di tutte le energie del Paese.