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Tutto quello che rimane

In chiusura dell'ampio progetto de La Soffitta 2013 Teatro e Comunità, uno spettacolo che racconta in forma performativa e multimediale diciotto anni di lavoro teatrale in carcere (dal 1992 al 2010) della compagnia padovana Tam Teatromusica
Tutto quello che rimane

Questa sera, 14 maggio, alle 21, i Laboratori delle Arti ospitano lo spettacolo "Tutto quello che rimane. In memoria di Claudio Meldolesi", della compagnia Tam Teatromusica.  Lo spettacolo della compagnia padovana, che racconta in forma performativa e multimediale diciotto anni di lavoro teatrale in carcere (dal 1992 al 2010), conclude l’ampio progetto Teatro e Comunità, a cura di Cristina Valenti con al collaborazione di Giada Russo, presentato nell’ambito del La Soffitta 2013. L'ingresso è gratuito, con ritiro di coupon la sera stessa, dalle ore 20 fino ad esaurimento dei posti disponibili.

"La performance ricompone per frammenti l’esperienza di Tam Teatro Carcere (1992/2010) rimettendola in gioco in una nuova forma" spiegano i componenti di Tam Teatromusica. "Abbiamo riattraversato alcuni dei nostri spettacoli. Tratto da ognuno gesti e parole, immagini video e suoni. Li abbiamo ricomposti non seguendo una cronologia, ma lavorando su assonanze, contrappunti, motivi ricorrenti, variazioni. In scena cinque testimoni dialogano con le immagini. Fanno risuonare parole. Compiono gesti semplici. Rivivono e traducono in forma d’arte un percorso intenso e lungo quasi vent’anni, individuando la giusta distanza con cui guardarlo ed esponendolo agli spettatori. Soprattutto a coloro che, per questioni anagrafiche, non hanno vissuto la stagione delle creazioni. Alla loro sensibilità è affidato il compito non banale della ricostruzione. Tutto quello che rimane ci ha richiesto di tornare sui nostri passi. Farlo è stata una gioia".

Fondato nel 1980 da Pierangela Allegro, Laurent Dupont e Michele Sambin, Tam Teatromusica ha realizzato più di ottanta opere in equilibrio tra immagini, suono e gesto approdando a uno stile riconoscibile per essenzialità espressiva. Una lunga storia sempre aperta alle questioni artistiche del presente, grazie alla coerenza dell’impegno, condiviso con una generazione di artisti formati al suo interno, e a una costante presenza sulla scena internazionale. Oggi, sotto la direzione di Sambin, una formazione variabile realizza eventi scenici in cui corpo, musica e video-proiezione sono sempre presenti e si intrecciano creando un linguaggio unitario, anche grazie all’evoluzione della pittura di luce che disegna e dipinge la scena in tempo reale.