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Best in Show: l’Alma Mater premiata allo SMAU di Bologna

Il riconoscimento consegnato nel corso del salone della ricerca industriale R2B-Research to Business è andato al Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale (CIRI) di Scienze della Vita e Tecnologie per la Salute dell’Università di Bologna

Il CIRI - Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale di Scienze della Vita e Tecnologie per la Salute dell’Università di Bologna è stato premiato alla prima edizione del Premio Cluster "Best in Show" nel corso della fiera Research to Business - SMAU. Al centro, diretto dalla professoressa Laura Calzà, è stata riconosciuta le capacità di riunire competenze biomediche e tecnologiche per la diagnosi e la cura delle malattie, per l'assistenza alla persona e il miglioramento della qualità della vita.

R2B-Research to Business è il salone della ricerca industriale che si è tenuto in contemporanea con la fiera Smau di Bologna dal 30 maggio al 6 giugno scorsi. All’interno di tale cornice fieristica, la creazione di questo nuovo premio ha voluto rappresentare un riconoscimento ai migliori laboratori presenti in fiera, riconducibili alle aree dei cluster tecnologici nazionali, rivolti a favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di innovazione nei diversi ambiti tematici di ricerca.

Tra le attività intraprese dal CIRI Scienze della Vita e Tecnologie per la Salute, due in particolare hanno contribuito all’assegnazione del premio. La prima consiste nel progetto pERhl (Personal Health Lab, curato da Lorenzo Chiari), volto alla realizzazione di un sistema centralizzato di monitoraggio dei problemi di mobilità di persone anziane sane o con patologie. Il progetto punta a definire un "profilo di rischio caduta" (fall-risk profile), grazie ad un sistema innovativo che valuta le funzionalità motorie dell'anziano, integrando dati fisiologici e di movimento, provenienti da un dispositivo portatile indossato dal soggetto monitorato, con dati clinici provenienti dai database sanitari. Con lo scopo di prevenire le cadute accidentali dei pazienti, il sistema pERhl è attualmente utilizzato in un protocollo sperimentale nel reparto geriatrico dell’Ospedale civile di Modena.

Il secondo progetto - NeuroTransMed Lab, a cura di Luciana Giardino - è invece incentrato sullo sviluppo di nuovi sistemi cellulari volti allo screening di molecole attive per la cura di malattie neurodegenerative, basate anche su cellule staminali e tecnologia High Content Screening (HCS). Quest’ultimo è un metodo automatico di analisi biologica delle cellule che permette ai ricercatori di raccogliere e visualizzare informazioni dettagliate a livello cellulare e sub-cellulare, offrendo un’ampia gamma di parametri da esaminare.