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I nostri motori di ricerca: intervista con Marina Martello

5 PER MILLE UNIBO / Il nostro nuovo testimonial è Marina Martello, 30 anni e dottoranda in Scienze Biomediche. Attraverso tecnologie ad alta risoluzione, studia le caratteristiche molecolari del Mieloma Multiplo

Di cosa ti occupi?
Mi occupo dello studio delle caratteristiche molecolari del Mieloma Multiplo mediante l'utilizzo di tecnologie ad alta risoluzione.

Quando hai deciso di fare ricerca?
Negli anni dell'università. La Facoltà di Biotecnologie era ben strutturata e rispecchiava al cento per cento le mie aspettative e le mie ambizioni. Il futuro era davvero poco certo, ma più sei giovane e più sei sprezzante del rischio. Nonostante tutto, oggi probabilmente ripeterei (quasi) tutte le mie scelte.

Cosa ti appassiona di quello che studi?
Il filo comune che lega la complessità dei meccanismi biologici. Nessuno ne conosce il capo, e neanche la coda. Vediamo solo una minima parte di ciò che sta nel mezzo. Vale la pena cercare di guardare sempre al di là delle evidenze.

Cosa pensi prima di andare a dormire la sera?
Dipende com'è andata la giornata. Generalmente ho una confusione di pensieri che, o mi tiene sveglia, o mi stende completamente per tutta la notte.

E quando ti svegli al mattino?
Preferisco cominciare con pensieri positivi, così da assicurarmi maggiormente di arrivare a sera soddisfatta di ciò che è stata la giornata.

Quale scoperta/invenzione pensi possa rivoluzionare il tuo ambito di ricerca nei prossimi cinque anni?
La scoperta di un biomarker specifico della patologia, o meglio, di una serie di biomarkers che possano aiutare a personalizzare sempre di più le terapie.

Una cosa che hai imparato facendo ricerca.
Ho imparato a riconoscere meglio i miei limiti, e ad impegnarmi per cercare di superarli.

Sei un ricercatore "da adottare". Cosa vorresti dire ai tuoi sostenitori?
Che siamo un Paese con potenzialità enormi. Che è frustrante dover pensare che solo all'estero vi sono possono essere opportunità di sviluppo delle proprie idee. Che le difficoltà economiche degli ultimi anni ci hanno spinto ancora di più a esprimere le nostre idee. Ma le idee non hanno futuro senza un valido finaziamento economico.