Inaugura oggi a Urbino la mostra “Lucio Saffaro e le geometrie dell’esistenza. Opere grafiche 1964-1991”, allestita presso le Sale della Bottega “G. Santi” Casa Natale di Raffaello e curata da Gisella Vismara. La mostra, dedicata all’artista, è realizzata dalla Fondazione Lucio Saffaro in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi Urbino, la Prospettiva, l’Accademia Raffaello e il Museo di Palazzo Poggi dell’Università di Bologna, dove sono conservate le sue opere.
Attraverso cinquanta straordinari disegni e litografie, l’esposizione ripercorre gli studi e gli approfondimenti di Saffaro sul tema dell’essere, dell’infinito, dello spazio fisico ed esistenziale e del tempo. In mostra saranno presenti, oltre a mirabili lavori sull’uso simbolico della prospettiva, anche le tavole del Tractatus Logicus Prospecticus e quelle del Polifilo, due lavori emblematici del maestro, sintesi della sua ricerca esistenziale e di un percorso autobiografico, estetico e filosofico volto all’inseguimento costante della perfezione.
Lucio Saffaro nasce a Trieste nel 1929 e si laurea in Fisica pura all’Università di Bologna, città nella quale ha vissuto, dal 1945, e dove è morto, nel 1998. Dopo una prima fase giovanile, in cui si dedica a tele informali (poi distrutte dallo stesso artista) ne segue un’altra, alquanto singolare, che si potrebbe definire “pseudo-metafisica”. Successivamente prevalgono le ricerche sulla determinazione di nuovi poliedri, che divengono anche oggetto di numerosi saggi e conferenze, tenute da Saffaro in Italia e all’estero. Le sue opere sono state protagoniste di numerose mostre, allestite in qualificate gallerie private e pubbliche.