Ciao Giulio, raccontaci di cosa ti occupi?
Di nanoscienze, in particolare di controllare "a comando" i movimenti delle molecole, che è ciò che sta alla base del funzionamento del nostro corpo: anche le parole che ora stai leggendo sono riconosciute grazie al movimento di alcune molecole all'interno dell'occhio, che muovendosi fanno partire il segnale che poi arriverà al cervello.
Quando hai deciso di fare ricerca?
Non c'è un momento preciso, forse ho iniziato a convincermi durante uno stage di ricerca in Francia. Durante il progetto siamo riusciti a superare un punto critico grazie ad una sintesi che avevo incontrato anni prima in un campo di ricerca apparentemente scollegato da quel che stavo facendo. Così per la prima volta ho avuto l'impressione di poter dare il mio contributo.
Cosa ti appassiona di quello che studi?
Un po' nascosti, alla base di quel che studio ci sono i principi della vita, è facile appassionarsi. Se imparando come si comportano gli oggetti inanimati l'uomo è riuscito ad andare sulla luna chissà cosa riusciremo a fare imparando le basi della vita.
Cosa pensi prima di andare a dormire la sera?
Il più delle volte penso banalmente a quanto potrò dormire.
E quando ti svegli al mattino?
Al primo caffè della giornata!
Quale scoperta/invenzione pensi possa rivoluzionare il tuo ambito di ricerca nei prossimi cinque anni?
Ad oggi sappiamo abbastanza bene come far muovere le molecole, ma non sappiamo farle muovere assime in modo ordinato, e per questo è ancora difficile riuscire a fare qualcosa di veramente utile con questi oggetti che si muovono "a comando". Riuscire ad organizzare queste molecole nello spazio per farle lavorare assieme sarebbe un bel passo avanti. Sarebbe un pò come prendere dei cavalli imbizzarriti e riuscire a fargli tirare una carrozza ordinatamente. Ci siamo quasi.
Una cosa che hai imparato facendo ricerca.
A non dare nulla per scontato. Anzi, direi che non l'ho ancora ben imparato perchè a volte me lo dimentico!
Sei un ricercatore "da adottare". Cosa vorresti dire ai tuoi sostenitori?
La maggior parte degli oggetti che usiamo tutti i giorni arriva dalla ricerca: sostenerci è un bel modo per dire "grazie".