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Dalla cosmologia alle disuguaglianze economiche: al via i progetti SIR Unibo

Sono nove - su oltre cinquemila partecipanti - i progetti coordinati da giovani ricercatori dell'Università di Bologna selezionati per il programma Scientific Independence of young Researchers. Porteranno all’Ateneo oltre tre milioni di euro di finanziamenti ministeriali

Sono nove i giovani ricercatori dell'Università di Bologna selezionati dal programma SIR (Scientific Independence of young Researchers) promosso dal Ministero dell'Istruzione, università e ricerca. Un risultato che porterà all'Alma Mater finanziamenti destinati alla ricerca per più di tre milioni di euro. Il programma SIR nasce per sostenere i giovani ricercatori nella fase di avvio della propria attività di ricerca indipendente. I vincitori sono stati in tutto 144 su più di cinquemila partecipanti.

I nove progetti premiati dell'Università di Bologna - per una durata di tre anni - sono di Marco Baldi del Dipartimento di Fisica e Astronomia, che si occuperà di cosmologia, Matteo Calvaresi del Dipartimento di Chimica «Giacomo Ciamician», che studierà nuove molecole carrier per colpire le cellule tumorali, Emanuele Mandanici del Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali, che si concentrerà sulla termografia aerea per l’efficienza energetica degli edifici. E ancora Francesca Danesi del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari, che studierà una strategia nutrizionale per la prevenzione di alcune malattie infiammatorie croniche, Liliana Milani del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche ed Ambientali, impegnata nello sviluppo della linea germinale e mitocondri, mentre le applicazioni del plasma non-termico come antitumorale saranno il focus dell’attività di Eleonora Turrini del Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita. Infine, Maria Bigoni del Dipartimento di Scienze Economiche, che si occuperà di disuguaglianza e cooperazione in ambito economico, Irene Bueno del Dipartimento di Storia Culture e Civiltà, che studierà la percezione dell’Oriente nella Roma del medioevo e Matteo Proto, dello stesso Dipartimento, impegnato sui territori fluviali in geografia e cartografia.