Logo d'ateneo Unibo Magazine
Home Innovazione e ricerca Snoopy è tornato a casa: il modulo lunare seguito dal telescopio Cassini

Snoopy è tornato a casa: il modulo lunare seguito dal telescopio Cassini

Il sospetto è che l'oggetto spaziale sia il modulo lunare della missione Apollo 10, battezzato in onore del celebre bracchetto dei Peanuts. Una serie di osservazioni del telescopio dell'Univeristà di Bologna, gestito dall'INAF - Osservatorio astronomico, hanno permesso di stabilire ora e punto d'impatto


È caduto dal cielo questa mattina, vaporizzandosi nell'atmosfera sopra l'Oceano Indiano, un centinaio di chilometri a sud dello Sri Lanka. Un oggetto misterioso grande circa tre metri che il telescopio Cassini di Loiano aveva tenuto d'occhio negli ultimi tempi. Una serie di osservazioni del telescopio dell'Univeristà di Bologna, gestito dall'INAF - Osservatorio astronomico di Bologna, grazie alle quali è stato possibile migliorare la stima precisa dell’ora e del punto d’impatto, e che sono state utili anche per raccogliere indizi sull’origine dell’oggetto.

All'anagrafe spaziale il suo nome era WT1190F, ma visti il colore aranciato, la dimensione e la forma a tamburo, il forte sospetto è che si tratti di un vecchio protagonista della conquista lunare, un pezzo di cui si erano perse le tracce da molto tempo: Snoopy, il modulo lunare della missione Apollo 10, battezzato in onore del celebre bracchetto dei Peanuts di Charles Schulz, assieme al modulo di comando che si chiamava invece Charlie Brown.

Partita nel maggio del 1969, la missione Apollo 10 aveva il compito di provare la manovra di allunaggio, ma senza far arrivare il modulo sulla superficie del nostro satellite: impresa che avrebbe invece compiuto due mesi più tardi la celebre missione Apollo 11 con il modulo Eagle.

Dopo aver compiuto il suo dovere, al contrario di tutti gli altri moduli lunari, Snoopy non fu distrutto tramite rientro controllato in atmosfera terrestre o schianto sul suolo lunare, ma fu “sparato” nello spazio facendo bruciare tutto il carburante a bordo, e ponendolo in un'orbita solare. Di lì a poco Snoopy esaurì le batterie per le comunicazioni e di lui non si seppe più nulla, nonostante una campagna di ricerca condotta qualche anno fa. Ora, evidentemente, il vecchio "bracchetto spaziale" ha ritenuto che fosse tempo di tornare a casa.

Per sapere se si tratta veramente del perduto modulo lunare bisognerà attendere le analisi della scia luminosa prodotta al rientro in atmosfera compiute da tecnici delle agenzie spaziali statunitense ed europea.

Se da una parte il relitto ha suscitato curiosità per l'eventualità di rappresentare un cimelio di una missione storica, dall'altra parte per gli studiosi che si occupano di proteggere la terra dai "detriti spaziali" il rientro di WT1190F ha rappresenta un'importante opportunità di studio, sia per predisporre modelli di rientro di oggetti spaziali con un'orbita particolarmente eccentrica, sia per mettere alla prova le procedure standard da seguire nei casi che presentino uno scenario simile.