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Sbagliando s’impara: Amin Boroomand e il database dei progetti falliti

Il giovane studente Unibo, originario dell’Iran, è uno degli innovatori under 35 premiati quest’anno dal MIT Technology Review. Il suo progetto valorizza gli errori della ricerca scientifica e tecnologica, accelerando così la strada verso il progresso


“Chi non sbaglia mai non raggiunge nessun risultato: ogni momento difficile che incontriamo è in verità un’occasione preziosa perché ci spinge ad andare oltre l’ordinario e cercare soluzioni nuove. Per questo mi interessa trovare modi nuovi per trasformare gli errori in opportunità”. Amin Boroomand, studente di Bioinformatica all'Università di Bologna, è uno degli innovatori under 35 premiati quest’anno dal MIT Technology Review. Un risultato raggiunto grazie ad un progetto innovativo che mette a sistema una lezione che tutti conosciamo: sbagliando s’impara.

Nato ad Isfahan, in Iran, Amin si è trasferito a Bologna per frequentare il corso di laurea magistrale in Bioinformatics dell’Alma Mater. Una scelta che si è rivelata decisiva per dare vita alla sua idea. “Studiando bioinformatica – racconta Amin – sono rimasto affascinato dal concetto di ‘machine learning’, una forma avanzata di intelligenza artificiale: da lì è partito il percorso che mi ha portato a realizzare nel concreto il mio progetto”.

L’idea di Amin è semplice e a suo modo rivoluzionaria: raccogliere in un unico database aperto tutti i progetti di ricerca scientifica e tecnologica che per un motivo o per un altro non sono andati a buon fine. In questo modo, i ricercatori che si vogliono impegnare in un campo specifico possono scoprire in pochi secondi quali strade sono già state tentate senza successo, accelerando così sensibilmente i tempi per individuare soluzioni efficaci. “Edison diceva: ‘Non ho fallito, ho solo trovato diecimila soluzioni che non funzionano’”, spiega Amin. “Parliamo sempre dei successi scientifici e tecnologici raggiunti, pubblicati su riviste o documentati con dei brevetti, ma che fine fanno, invece, gli insuccessi? Come possiamo fare in modo che non si continuino a prendere strade sbagliate? È qui che nasce l’idea di una piattaforma per raccogliere i progetti falliti”.

Il database ideato da Amin categorizza i diversi progetti che non hanno avuto successo per materia ed argomento in modo da dare l’opportunità a studiosi impegnati nello stesso campo di incontrarsi, dialogare e, perché no, avviare nuove ricerche insieme. Non solo: gli ideatori dei progetti falliti hanno anche la possibilità di premiare il ricercatore che propone la soluzione migliore per superare l’ostacolo in cui sono incappati. “L’obiettivo – continua Amin – è facilitare il processo di ricerca scientifica, rendendo accessibili i tentativi già fatti e accelerando così la strada verso l’innovazione”.

Il progetto, che ha fruttato allo studente Unibo il Premio Giovani Innovatori 2016 del MIT Technology Review, affonda le sue radici nell’Alma Mater. “Tutto è nato dagli studi qui a Bologna”, conferma Amin. “L’Università mi ha dato la possibilità di confrontarmi con professionisti ed esperti e mi ha fornito strumenti per guardare i problemi da più punti di vista e cercare le soluzioni migliori. Inoltre, appuntamenti come lo StartUp Day si sono rivelati momenti importanti per condividere e sviluppare le proprie idee insieme ad altre persone interessate”.

Quello del database per le ricerche fallite, infatti, non è il solo progetto realizzato da Amin, perché il giovane studente Unibo è anche co-fondatore di Overcome, startup innovativa che ha realizzato una app pensata per aiutare l’utente ad affrontare il periodo che segue la fine di una relazione sentimentale. La app, che contiene un algoritmo in grado di prevedere i mutamenti di stato d’animo giorno dopo giorno, fornendo supporto e consigli personalizzati, è stata premiata lo scorso anno nell'ambito del Berlin Startup Calling.

Insomma, Amin sembra davvero aver trovato la formula giusta per trasformare in idee di successo passi falsi, sconfitte, errori di percorso, e dare così ancora più forza a un principio fondamentale che tutti riscopriamo ogni giorno: sbagliando s’impara.