La prof.ssa Chiara Elefante, prorettrice per le risorse umane dell'Università di Bologna, ha illustrato alcuni eventi in programma dal 7 al 12 marzo in Ateneo, spiegando anche l'impegno e i progetti che l'Alma Mater ha in cantiere sull'uguaglianza di genere.
"Il nostro Ateneo - spiega la prof.ssa Chiara Elefante - è una realtà multidisciplinare, e come tale, non può che “vivere” la Giornata Internazionale della donna facendosi forte delle molteplici competenze che può mettere i campo. Per domani, ma anche per i giorni che precedono e seguono quest’importante giornata, sono dunque previsti eventi di varia natura. Li cito senza seguire ovviamente un ordine di importanza.
Si parte infatti già oggi, 7 marzo, con la presentazione del volume di Anna Loretoni su tre nozioni cardine della nostra società, cittadinanza, identità e cultura, "Ampliare lo sguardo: genere e teoria politica", presso la scuola di Scienze Politiche di Forlì.
L’8 marzo ci saranno tre incontri: “Come la questione femminile ha cambiato il diritto e la politica”, organizzato dalla Scuola di Giurisprudenza e dall’Istituto di ricerca Carlo Cattaneo, per ragionare delle trasformazioni intervenute, dal 1946 a oggi, nel campo giuridico e politico in materia di parità di genere; “La resilienza delle donne”, organizzato dal Centro di medicina trasculturale e psicosomatica e dal Dipartimento di salute mentale e dipendenze patologiche della AUSL di Bologna, centrato in particolare sulla medicina di genere e sui suoi possibili sviluppi. Infine, presso l'ISA, la Prof.ssa Tullia Gallina Toschi, delegata al benessere lavorativo e la Prof.ssa Elena Luppi, delegata alle pari opportunità, parleranno agli studenti del Collegio Superiore e ai dottorandi internazionali ISA, di progetti di ricerca e reti internazionali: in particolare verrà presentato il progetto Plotina, centrato sulla gender equality e l’associazione Witec (European Association for Women in Science, Engineering and Technology).
Per quanto riguarda gli eventi nei giorni successivi, il 9 marzo presso la Scuola di Lettere ci sarà la conferenza dal titolo “La violenza contro le donne: un problema di civiltà” che metterà in primo piano in particolare l’esperienza della Casa delle donne di Bologna. Presso il Dipartimento delle Arti, sempre il 9, si parlerà invece di “TV delle donne”.
Il 12 marzo, a Forlì, alcune docenti del centro studi MeTRa, sulla mediazione e la traduzione a opera di e per ragazze/i, discuteranno di educazione al genere assieme all’assessora alle pari opportunità del Comune di Forlì e alla Presidentessa della Fondazione Bet She Can, la prima Fondazione italiana dedicata all’empowerment di bambine e ragazze.
"Avrò certamente dimenticato qualcosa - prosegue la prorettrice Chiara Elefante - e non me ne voglia chi ha organizzato eventuali altri eventi, ma come si può evincere già da questo quadro sintetico, molte sono le iniziative che prendono spunto dall’occasione di questa giornata per portare in primo piano questioni di genere e di pari opportunità".
E cosa fa Unibo per dare continuità a questa riflessione?
"Molte persone, e non solo donne - spiega la prorettrice - hanno notato come l'Ateneo si stia già impegnando su questo tema, a partire dalla lingua, simbolo profondo della nostra realtà e del modo in cui la viviamo e la percepiamo: durante l’inaugurazione dell’anno accademico, lo scorso 29 febbraio, infatti, si è assistito ai discorsi del Rettore e degli altri relatori declinati sia al maschile che al femminile. I tempi sono maturi perché l’Università, luogo per eccellenza di formazione ed educazione, si faccia promotrice di un rinnovato modo di considerare l’umanità anche rispetto alla variabile del genere".
Ci sono progetti che l’Ateneo sta studiando per la promozione della parità di genere?
“I progetti a cui l'Ateeno sta lavorando per la parità di genere - conclude la prorettrice - sono numerosi e verranno a breve presentati all'intera comunità universitaria e al tessuto sociale nel quale l’Ateneo è inserito: riguarderanno sia il personale docente che il personale tecnico-amministrativo, donne e uomini, perché non dimentichiamo che le questioni di genere non possono essere pensate e valorizzate se non c’è un fattivo apporto di tutta la comunità".