Fotoracconto
Francisco Rico, uno dei più grandi filologi romanzi viventi, ha ricevuto la Laurea ad Honorem dell'Università di Bologna in Italianistica, Culture letterarie europee, Scienze linguistiche. La cerimonia si è svolta lunedì 11 aprile, alle 17,30, nell'Aula Absidale di Santa Lucia (via de' Chiari, 25/a - Bologna). Erano presenti il Rettore dell'Alma Mater Francesco Ubertini e il Direttore del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica Francesco Citti.
Allievo di José Manuel Blecua e Martin de Riquer, Francisco Rico è, sulla scia di Auerbach, Curtius, Contini, uno degli ultimi grandi filologi romanzi viventi. Le sue ricerche di storia letteraria europea spaziano dal medioevo alla modernità, da raffinate questioni ecdotiche a mirabili quadri di sintesi, senza mai limitarsi entro angusti confini nazionali.
I suoi studi giovanili su Francesco Petrarca e sull'umanesimo italiano sono tuttora un punto di riferimento imprescindibile per gli studi umanistici e rinascimentali. È stato professore di letteratura ispanica medievale all'Università Autonoma di Barcellona, e in quanto tale ha diretto la Historia y crítica de la literatura española. È membro dal 1987 della Real Academia Española, così come dell'Académie des inscriptions et belles-lettres, della British Academy, dell’Accademia dei Lincei e dell'Institut de France.
Benché abbia curato edizioni di tanti classici medievali e del Siglo de Oro (tra cui si ricordano il "Lazarillo de Tormes" e il "Guzmán de Alfarache"), il suo nome si lega soprattutto al "Quijote" di Cervantes, di cui ha fornito, oltre a innumerevoli contributi critici, una impeccabile edizione ne varietur, celebre in tutto il mondo, che in Italia è stata recentemente proposta (con traduzione italiana a fronte) dall'editore Bompiani.
La sua acribìa di studioso e la sua passione di lettore si riversano in edizioni che sono al contempo rigorose scientificamente e appetibili anche per un lettore comune. Questa è d'altronde la ricetta che, in un’epoca di crisi della critica letteraria, ma non di voglia di leggere, Rico non smette di proporre, programmaticamente e provocatoriamente, dalle pagine della rivista "Ecdotica", che ha fondato a Bologna assieme ai colleghi dell'Alma Mater Emilio Pasquini e Gian Mario Anselmi: la critica del testo non deve intimorire il lettore appassionato, ma, al contrario, attrarlo garantendogli un rapporto più avveduto con l’opera e il suo autore.
Attualmente dirige inoltre la Biblioteca Clásica de la Real Academia Española, sotto la guida del Centro para la Edición de los Clásicos Españoles che lo stesso Rico ha fondato e che oggi coordina.
Tra i molti riconoscimenti della sua attività di studioso si ricordano: il XII Premio Internazionale Menéndez Pelayo (1998), il Premio Nazionale della Ricerca Ramón Menéndez Pidal (2004), il Premio Internazionale di Saggistica Caballero Bonald (2013) e il Premio Internazionale Alfonso Reyes del Colegio de México. La sua fama e notorietà presso il grande pubblico si deve anche all'amico scrittore Javier Marías, che lo ha fatto entrare come personaggio (sia con eteronimi che col proprio nome) in molti dei suoi romanzi.