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Riapre la scuola di specializzazione in Sanità animale, allevamento e produzioni zootecniche

Ferma dal 2009, la scuola dell'Alma Mater verrà avviata già dall’anno accademico 2018/2019 grazie ad un’intesa tra Università di Bologna e Regione Emilia-Romagna, che prevede anche il finanziamento di 30 borse di studio
scuola di specializzazione veterinaria

È stata raggiunta un’intesa tra l’Università di Bologna e la Regione Emilia-Romagna per riattivare la Scuola di specializzazione in Sanità animale, allevamento e produzioni zootecniche al Dipartimento di Scienze mediche veterinarie dell’Alma Mater. La scuola, ferma dal 2009, sarà avviata già a partire dall’anno accademico 2018-2019. Sono previste, inoltre, 30 borse di studio, del valore di 7.285 euro annuali ciascuna. Le borse saranno rivolte ai laureati in Medicina veterinaria, per accedere ai ruoli della dirigenza del Servizio Prevenzione collettiva e Sanità pubblica - Igiene degli Alimenti e Sanità pubblica veterinaria.

La proposta di intesa, approvata dalla Giunta regionale nell’ultima seduta, verrà ratificata dalle parti e punta a soddisfare il bisogno di nuovi veterinari, previsto in Emilia-Romagna nei prossimi dieci anni, nell’ambito del servizio sanitario pubblico.

"La figura del veterinario generalista - sottolinea il Rettore Francesco Ubertini -, capace di occuparsi di più aspetti della professione, si è evoluta verso un profilo più specializzato che spazia tra la clinica dell’animale da compagnia, la ricerca in campo biotecnologico e farmaceutico, la sicurezza alimentare, la sanità pubblica e le produzioni animali. Anche per questo, oggi si parla di ‘one world one health’, una visione che accomuna medici e medici veterinari in una funzione sociale indiscutibile di tutela della salute dell’uomo. La disponibilità di veterinari specializzati in grado di partecipare a concorsi delle tre aree del Servizio già a partire dal 2021 - conclude il rettore -  risponde quindi alla necessità di ricambio generazionale dei veterinari di sanità pubblica della Regione”.

Le risorse stanziate, in tutto 655.650 euro, saranno suddivise annualmente in 72.850 euro per il primo anno accademico (2018-2019); 145.700 euro nel secondo anno; 218.550 euro nel terzo; 145.700 euro nel quarto e 72.850 euro nel quinto anno.