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Alla BUB la mostra di Battaglini, l'acaro ambulante, in un mare di pagine

Le parole sono pietre ma i libri sono fragili: dodici millimetri di libri (pagine, dorsi, coste, morsi, angoli) consumati dal tempo e masticati dagli acari e dall’incuria, le macrofotografie dove i dettagli diventano orizzonti marini

"Sono cresciuto a libri e acqua grazie a mio padre - libraio ed editore - e a mia madre - pittrice cromatista e amante della letteratura...E poi perché per anni una malattia mai precisata mi ha costretto a letto dai 6 ai 13 anni, in casa o in ospedale per accertamenti: relegato in una stanza non mi restava che leggere per passare il tempo. E' così che sono diventato un acaro ambulante".

Così si presenta Andrea Battaglini, l'autore della mostra allestita fino al 1 marzo, presso la Biblioteca Universitaria di Bologna.

12 mm: un mare di pagine, il titolo dell'esposizione che racconta la perdita e la rigenerazione della memoria scritta, attraverso le macrofotografie sui libri (pagine, dorsi, coste, morsi, angoli) consumati dal tempo e masticati dagli acari e dall’incuria.


"Anche se durano secoli, i libri sono fragili. - spiega Battaglini nel libro posto all'ingresso della mostra - Non penso debbano essere curati maniacalmente, tenuti lontano dalla polvere o prigionieri in librerie vetrate. Basta ricordarsi che la carta impressa è preziosa, è la memoria dei tempi. E basta rammentare che ogni pagina scritta è costata fatica a chi l'ha scritta e a chi l'ha stampata".

Un progetto sull’ipovisione - quella dell’occhio dell’acaro/insetto - realizzato grazie all'uso di obiettivi super-macro (assemblati dallo stesso Battaglini) in modo da poter riprodurre pochi millimetri di coste, pagine, morsi, angoli, dorsi e polveri di libri consumati dal tempo e di questi particolari solo alcuni a fuoco: l'occhio dell'acaro che, ipovedente, mastica lettere e parole, scienza e conoscenza, memorie scritte.


In “Un mare di pagine” i dettagli dei libri diventano orizzonti marini,  sfumano in mari, onde e orizzonti dove l’acqua è simbolo di una possibile rigenerazione della vecchia e consumata memoria scritta. E se il pasto dell’acaro richiama ironicamente l’attuale e diffuso oblio della memoria, lo sguardo sulle marine di carta resta visionario. Gli occhi focalizzano micro-dettagli e scivolano sul contesto liquidando ogni visione d’insieme. I contorni evaporano. Vagabondano. Restano tracce, sentieri indecisi, pensieri orfani.

12 mm: un mare di pagine

dal 1 Febbraio al 1 Marzo 2019

Biblioteca Universitaria di Bologna (Via Zamboni, 35 - Bologna)

Ingresso libero

Mostra fotografica: un progetto sull’ipovisione - quella dell’occhio dell’acaro/insetto - relativa alla distruzione dei libri danneggiati dal peso del tempo (perdita della memoria scritta, “Bookillers”), alla rigenerazione della stessa memoria nella serie “Un mare di pagine” dove i dettagli dei libri diventano orizzonti marini, e alle ferite della memoria mal conservata che richiamano le lacerazioni della natura

Lun - ven ore 10 -16; sabato 10 - 13