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Il riso rosso fermentato è un ingrediente sicuro per la lotta al colesterolo

Lo certifica una meta-analisi che raccoglie i risultati di 53 diversi studi clinici per un totale di 8535 pazienti coinvolti


Gli integratori alimentari a base di riso rosso fermentato sono sicuri? La domanda è sorta dopo alcuni recenti casi di supposta tossicità che avevano messo in dubbio l’utilizzo di questo ingrediente naturale in grado di ridurre il livello di colesterolo nel sangue. E che è ampiamente diffuso: solo in Italia si consumano ogni anno oltre due milioni di confezioni di integratori a base di riso rosso. A rispondere – in senso positivo – arriva ora uno studio nato all’Università di Bologna e da poco pubblicato sulla rivista Pharmacological Research.

UN ALLEATO SICURO
La ricerca è nata dall’iniziativa di Federica Fogacci, studentessa iscritta al sesto anno del corso di laurea in Medicina e Chirurgia dell’Alma Mater, che ha avuto l’idea di elaborare una meta-analisi raccogliendo i risultati di 53 diversi studi clinici per un totale di 8535 pazienti coinvolti. I dati raccolti hanno così permesso di confermare che il riso rosso fermentato è in effetti un alleato sicuro per la lotta al colesterolo.

Il risultato è particolarmente importante anche perché l’utilizzo di ingredienti naturali per diminuire il livello di colesterolo del sangue permette di non dover trattare con farmaci specifici un gran numero di persone altrimenti sane. A costituire un fattore di rischio importante per lo sviluppo di malattie cardiovascolari (principale causa di morte in Italia e in molti paesi industrializzati) è infatti l’esposizione prolungata a livelli anche solo moderati di colesterolo. E agire sul miglioramento dell’alimentazione e degli stili di vita per ridurne la concentrazione produce spesso risultati modesti.

IL RUOLO DEGLI INTEGRATORI
Per questi motivi negli ultimi decenni sono stati sviluppati diversi integratori alimentari ed alimenti funzionali che aiutano a migliorare i livelli di colesterolo nel sangue. La Società Europea di Cardiologia e la Società Europea dell’Aterosclerosi già dal 2011 supportano l’impiego di questi integratori, il più efficacie e testato dei quali è il riso rosso fermentato. Di recente, però, l’Ente Europeo per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha emanato un documento che solleva alcuni dubbi sulla sicurezza di questo approccio, basandosi su di una ventina di casi di supposta tossicità di integratori a base di riso rosso.

Da qui l’importanza dei risultati dello studio nato all’Università di Bologna, che da tempo – con il gruppo di ricerca coordinato dal prof. Claudio Borghi – si occupa di malattie cardiovascolari e della loro potenziale gestione, lavorando su dieta, integratori alimentari e farmaci che possono ridurre fattori di rischio importanti come ipertensione, ipercolesterolemia ed iperuricemia.

I PROTAGONISTI DELLO STUDIO
L’analisi guidata da Federica Fogacci sulla sicurezza del riso rosso fermentato è stata pubblicata sulla rivista Pharmacological Research con il titolo “Safety of red yeast rice supplementation: A systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials”. A coordinare il lavoro è stato Arrigo F.G. Cicero, ricercatore al Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche dell’Università di Bologna.

Lo studio è stato inoltre presentato a 14 esperti di fama mondiale dell’International Lipid Expert Panel (ILEP), i quali si sono espressi a favore del valore scientifico e della qualità dell’analisi eseguita, proponendo la presentazione del lavoro al prossimo Congresso della Società Europea di Cardiologia.