Si è spento, nella mattina del 18 settembre, Alfonso Traina, professore emerito di Lingua e Letteratura Latina all'Alma Mater. Medaglia d'oro di Benemerito della scienza e della cultura, vincitore del XXXIV Certamen Capitolinum di Lingua e letteratura Latina e di altri riconoscimenti prestigiosi, era Socio corrispondente dell'Accademia Nazionale dei Lincei e membro di numerose istituzioni, tra cui l'Accademia delle Scienze di Bologna, l'Accademia Nazionale Virgiliana di Mantova, il Centro di Studi Ciceroniani di Roma, l'Accademia Patavina di Scienze, Lettere e Arti, l'Accademia Pascoliana di San Mauro Pascoli.
Nato a Palermo il 24 giugno 1925, si laureò nell'Ateneo bolognese nel 1946 in Letteratura Latina, con il prof. P. Ferrarino. Dopo un lungo periodo di docenza presso l’Università di Padova, rientrò come professore ordinario a Bologna nel 1974, dove rimase sino al pensionamento, nel 1997.
Profondamente impegnato nell'editoria scientifica di settore (è stato fondatore e direttore di numerose collane tuttora di riferimento), si è distinto per la sua capacità di trasmettere con efficacia e chiarezza straordinarie i frutti di una ricerca condotta con rigore, acume e creatività. Alcuni fortunati manuali hanno lasciato il segno in generazioni di studenti; le sue edizioni commentate di autori come Catullo, Virgilio, Orazio, Seneca hanno avvicinato alla cultura classica migliaia di lettori appassionati, con una divulgazione brillante, che non ha mai ceduto nulla all'approssimazione o alla semplificazione.
Tutte queste qualità hanno caratterizzato anche la sua attività di docente universitario; in lezioni esemplari, densissime di contenuti ma sempre sorprendentemente accessibili, per tanti anni Alfonso Traina ha insegnato il mestiere ai futuri professori di scuola e università.
Intensissima e ininterrotta, sino agli ultimi anni, la sua attività di ricerca, confluita in diverse decine di volumi e parecchie centinaia di articoli e contributi scientifici. Qui si è espressa la sua inesausta curiosità intellettuale che lo ha portato spesso a dialogare con discipline diverse, come la linguistica e l’italianistica, traendone stimoli per aprire gli studi di latino a nuove prospettive: basterà ricordare la ‘scoperta’ del Pascoli latino e le sue ancora attualissime riflessioni sulla traduzione poetica.
La sua straordinaria sensibilità linguistica non era mai fine a stessa, ma sempre volta a indagare i significati profondi del testo: per questo le sue ricerche sullo stile di Seneca, sulla pietas di Virgilio, sul carpe diem di Orazio hanno prodotto acquisizioni ormai fondamentali e irrinunciabili nel panorama internazionale.
La sua scomparsa lascia privi di una guida autorevole e affettuosa i tanti studiosi che hanno potuto fruire del suo insegnamento. I funerali si terranno presso la Chiesa del cimitero di Borgo Panigale, venerdì 20 settembre alle ore 11,15.