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Lutto in Ateneo. È scomparso il prof. Claudio Marcello Caldarera

Professore emerito e docente di Biochimica, la sua attività scientifica si è svolta principalmente nello studio delle poliammine

Si è spento il 25 ottobre, a 91 anni, il Prof. Claudio Marcello Caldarera, Professore Emerito nell’Università di Bologna, già Ordinario di Biochimica dal 1970 nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma e dal 1975 nell’Università di Bologna.

La sua attività scientifica si è svolta principalmente nello studio delle poliammine , quali fattori di crescita nei processi di proliferazione cellulare e nella comprensione dei processi biochimici coinvolti nella formazione delle malattie cardiovascolari, contribuendo a comprendere i meccanismi dell’ipertrofia cardiaca e dal 2003 a studiare la rigenerazione del tessuto cardiaco infartuato mediante l’impiego di cellule staminali.

E’ stato Fondatore e Presidente della Società Italiana di Ricerche Cardiovascolari e dal 1996 dell’Istituto Nazionale delle Ricerche Cardiovascolari, Consorzio Interuniversitario costituito dall’afferenza di 19 Sedi universitarie, promuovendo in questo modo l’attività di giovani

ricercatori, non solo nella Scuola Biochimica Bolognese, ma anche in altre sedi universitarie nazionali ed estere.

Con molta dedizione e passione , il Prof. Caldarera ha svolto le funzioni di Direttore dell’Istituto di Biochimica nell’Università di Parma (1970-1974) e di Bologna (1978-1986) , dedicandosi anche all’attività organizzativa di questi Atenei come componente nel Consiglio di Amministrazione. Di grande rilevanza è stata inoltre, anche a livello Nazionale, l’impegno profuso nell’Ateneo bolognese come Presidente del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dal 1983 al 1993, contribuendo ad attuare il riordinamento dei corsi di insegnamento nella Facoltà di Medicina e Chirurgia.

Il Prof. Caldarera ha contribuito alla formazione di numerosi Allievi studiosi nel campo della Biochimica apprezzati a livello Nazionale ed Internazionale, educati dietro al suo esempio a seguire l’impulso per il nuovo senza accontentarsi dei risultati raggiunti.