Logo d'ateneo Unibo Magazine
Home In Ateneo La startup Corax, nata al Campus di Cesena dell'Alma Mater, ha vinto il...

La startup Corax, nata al Campus di Cesena dell'Alma Mater, ha vinto il Lifebility Award

Ideato nell'ambito del corso di Ingegneria Biomedica, il progetto è pensato per dare vita ad un dispositivo per il trasporto e il trattamento di bambini ustionati in contesti poveri di risorse


Un dispositivo per il trasporto e il trattamento di bambini colpiti da ustioni pensato per prevenire l'insorgere di infezioni in paesi e contesti dove mancano infrastrutture ospedaliere adeguate. Lo sta realizzando Corax, startup nata al Campus di Cesena dell'Alma Mater dall'idea di un gruppo di studenti di Ingegneria Biomedica, oggi neolaureati. Il progetto ha vinto il Lifebility Award, concorso che premia giovani under 35 che propongono un’idea innovativa rivolta al sociale: un finanziamento di 10.000 euro che sarà ora utilizzato per far crescere la startup.

Dopo aver partecipato allo Startup Day 2019, Corax è stata selezionata per StudENT for Africa - il programma dell'Alma Mater che sostiene progetti imprenditoriali innovativi per lo sviluppo economico e sociale in Africa - e per partecipare ad Almacube, l'incubatore di impresa dell'Università di Bologna che opera con il sostegno di Confindustria Emilia Area Centro, socio dell’incubatore, e Intesa Sanpaolo.

Grazie ad un finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena e ad una campagna di crowdfunding, inoltre, il team di Corax - composto da Caterina Giuliani, Barbara Tommassini e Franco Pradelli - ha potuto trascorrere un mese in Uganda e in Tanzania. Durante questo periodo i tre neolaureati Unibo in Ingegneria Biomedica hanno partecipato alla Design School dell'African Biomedical Engineering Consortium (ABEC) e visitato oltre venti ospedali per raccogliere feedback ed indicazioni sul progetto.

L'obiettivo di Corax è ridurre il costo del trattamento per i bambini fino a quattro anni colpiti da ustioni: per farlo il team della startup sta progettando un dispositivo portatile e riutilizzabile in grado di creare un microambiente asettico e controllato anche dove mancano le infrastrutture ospedaliere adeguate.