Mercoledì 11 e giovedì 12 dicembre si terrà a Bologna "Volti e voci di e per Lucrezia": un convegno di studi realizzato in occasione dei 500 anni dalla morte di Lucrezia Borgia per restituire a questa importante figura femminile del Rinascimento, spesso bistrattata nell'immaginario collettivo, il suo ruolo di letterata, mecenate, intellettuale e fine interlocutrice politica del tempo.
L’evento - promosso dal centro studi ARCE - Archivio Ricerche Carteggi Estensi, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Modena, e presieduto da Loredana Chines del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna - ha l’obiettivo di ricordare Lucrezia Borgia, ricostruendone e restituendole la reale fisionomia storica e culturale, molto spesso dimenticata, di fronte alla consolidata fama di femme fatale della machiavellica e grandguignolesca famiglia nobile spagnola.
"L’immagine di Lucrezia diffusa nel comune sentire è frutto di 'fake news' create ad arte nel Cinquecento, in primis dal Guicciardini e cristallizzate dai letterati dell’Ottocento: un esempio per tutti, la Lucrezia di Victor Hugo che ispirò l’opera musicata da Donizetti", dice Loredana Chines. "Una 'leggenda nera' che ha sedotto autori e lettori con gli intrighi torbidi e sensuali da romanzo, mettendo in scena una Lucrezia incestuosa, avvelenatrice, spietata e degna figlia e sorella del papa Borgia e del duca Valentino".
La realtà dei fatti racconta però una storia diversa. “Quando lascia Roma e arriva a Ferrara come sposa di Alfonso d’Este, Lucrezia conquista subito il rispetto e l’ammirazione del consorte e della corte estense", continua la studiosa bolognese. "Il marito le affida la gestione del potere politico nel Ducato di Ferrara durante le sue assenze: come figlia di Alessandro VI sicuramente aveva avuto modo di conoscere e fare esperienza diretta delle turbolente vicende politiche italiane e internazionali e di mettere in pratica queste conoscenze nell'amministrazione dello Stato estense".
Lucrezia Borgia, insomma, è stata una politica e amministratrice intraprendente e di successo. “Il suo ruolo è tale che era tenuta ad informare il marito lontano e il suocero Ercole d’Este della sua salute fisica, attraverso bollettini e altra corrispondenza anche cifrata, perché il suo benessere rappresentava il benessere dello Stato, la simbolica continuità e la stabilità del Ducato", sottolinea Loredana Chines. "Come governatrice degli Stati estensi lascia un buon ricordo, sia come amministratrice che come promotrice delle arti e delle lettere - celebre è ad esempio il suo rapporto con Pietro Bembo - con un grande interesse anche per il progresso economico del territorio, ad esempio diventando promotrice dell’allevamento delle bufale per la produzione di latticini nel ferrarese".
Si parla quindi di una figura femminile profonda e complessa, dotata di spirito politico, spirito imprenditoriale economico, spirito culturale e anche una donna molto devota, soprattutto negli ultimi anni della sua vita. "Una personalità affascinante i cui documenti, presentati al convegno sono altrettanto affascinanti di quelli romanzati”, conclude Loredana Chines.
Nel corso della due giorni di appuntamenti si alterneranno i massimi esperti della letteratura italiana del Rinascimento (tra cui Amedeo Quondam, Jean-Jacques Marchand, Gian Mario Anselmi, Cristina Montagnani). L’iniziativa si colloca in una serie più ampia di giornate scientifiche messe in campo da ARCE - Archivio Ricerche Carteggi Estensi per la messa fuoco sempre più puntuale della duchessa d’Este, grazie alla viva voce delle testimonianze documentarie.