L'Alma Mater, dallo scorso febbraio, da quando Patrick Zaky è stato arrestato all'aeroporto del Cairo, non ha mai smesso di mostrare sostegno e solidarietà verso lo studente, chiedendo con forza la sua liberazione.
In attesa di rivedere Patrick tra i banchi dell'Università accanto ai suoi compagni (si è tenuta lo scorso 12 luglio l'udienza che ha confermato la sua detenzione per altri 45 giorni), l'Ateneo ha messo in campo una nuova iniziativa: 150 sagome di Zaky nei luoghi di studio Unibo, realizzate dall'artista Gialuca Costantini e, in questi giorni, esposte presso la Biblioteca Universitaria di Bologna - BUB.
Gli studenti, presso le biblioteche e sale studio di Bologna e dei suoi Campus, potranno studiare accanto all'immagine di Zaky che, a partire da settembre, occuperà le sedie libere per mantenere il distanziamento fisico anti covid.
"Il disegno di Zaky - afferma Gianluca Costantini - si rifà al disegno esposto anche in Piazza Maggiore, qualche settimana fa, ma senza il filo spinato, simbolo di tortura, fastidio e sofferenza. Le sagome realizzate per le sale studio dell'Alma Mater, vogliono rappresentare semplicemente uno studente e affermare contemporaneamente "siamo tutti Zaky".
L’Alma Mater sin dalle prime notizie dello stato di fermo si è mobilitata per chiedere il rispetto dei diritti umani e la liberazione dallo stato di detenzione, ancor più data l’attuale emergenza globale dovuta al Covid-19 e le condizioni di salute di Patrick. E' dei giorni scorsi, inoltre, una nuova mozione avanzata dal Consiglio degli Studenti dell'Alma Mater chiedendo al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, ai Consigli degli Studenti degli Atenei italiani e a quelli degli Atenei dell’alleanza Una Europa, di unirsi in nome del comune spirito di solidarietà e fratellanza che unisce la comunità accademica nazionale, europea e internazionale.