Il prof. Andrea Battistini ha lavorato per tutta la vita nella città nella quale era nato (1947) e per l’Università nella quale si era formato sotto la guida, da lui sempre considerata imprescindibile, di Ezio Raimondi (1924-2014), grazie alla quale ha contribuito, a sua volta, a rinnovare e a rendere vitale lo studio della letteratura italiana, inteso come esplorazione a tutto campo della storia della cultura.
Diventato ordinario giovanissimo, nel 1984, ha insegnato Letteratura italiana fino al pensionamento (2017). Non c’è secolo della nostra tradizione letteraria che non sia stato da lui indagato con sguardo acuto e sempre originale. Gli autori e i problemi ai quali si è dedicato in modo più assiduo sono Dante, Galileo, il Barocco, Vico, la cultura del Settecento, il genere autobiografico, i rapporti tra letteratura e scienza, nonché quelli tra letteratura e retorica. Italianista di fama internazionale, autorevole ancor più che superficialmente famoso (si ricordino il premio “Carlo Muscetta” per la critica letteraria, 2011, il premio “Maria Teresa Messori Roncaglia e Eugenio Mari” dell’Accademia dei Lincei, 2015, il premio Sapegno, 2019), si è sempre profuso per l’Alma Mater non solo nel campo della ricerca, ma anche in quelli della didattica e della attività istituzionale.
Andrea Battistini, infatti, oltre a essere autore di quasi 900 pubblicazioni (tra volumi, curatele, saggi e recensioni), alcune delle quali tradotte in inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, ungherese, giapponese, è stato anche Direttore del Dipartimento di Italianistica dal 1993 al 1996, responsabile di un progetto di cooperazione tra Italia e Marocco che, tra il 1992 e il 2000, ha portato all’istituzione di un Dipartimento di Italianistica presso l’Università di Rabat; direttore del Collegio superiore (dall’a.a. 1997-98 all’a.a. 2000-01); membro dell’Osservatorio della ricerca (dall’a.a. 1996-97 all’a.a. 2002-2003); membro della Commissione Master (dall’a.a. 2009-10 all’a.a. 2011-12); membro del Consiglio di Amministrazione (dal 22 maggio 2012 al 21 maggio 2015).
In occasione del conferimento del titolo di emerito, lo scorso 5 febbraio, ha dichiarato di aver avuto la fortuna di fare “il mestiere più bello del mondo, quello cioè di conoscere, di curiosare, di frugare un po’ in quante più direzioni possibili, con la stessa piena libertà di un vagabondaggio senza preclusioni”.
Camera ardente presso il Bellaria ore 9.15-10.15 con benedizione del feretro.
Il funerale accademico, presso la Cappella Bulgari dell'Archiginnasio (P.zza Galvani, 1 - Bologna), si svolgerà mercoledì 2 settembre alle 11.
Tumulazione in Certosa ore 12.15.