Logo d'ateneo Unibo Magazine
Home Incontri e iniziative Ti vedo digital: Didattica a distanza e studio dell’informatica

Ti vedo digital: Didattica a distanza e studio dell’informatica

Un percorso pensato per le materie del futuro. E' l'iniziativa messa in campo dal Comune di Cesena e dal Dipartimento di Informatica - Scienza e Ingegneria dell’Università di Bologna per avvicinare gli studenti delle scuole medie all’informatica e per creare le giuste condizioni perché anche le studentesse si approccino maggiormente alla disciplina

"Ti vedo digital: Intelligenza Artificiale e didattica a distanza” è il percorso presentato dal Comune di Cesena e dal Dipartimento di Informatica - Scienza e Ingegneria dell’Università di Bologna e finanziato dal bando “Progetti di promozione di educazione nelle materie STEM 2020” della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità.

Un percorso progettato per avvicinare gli studenti e gli insegnanti delle scuole medie alla scienza informatica utilizzando come banco di prova la progettazione e la realizzazione di un chatobot, una delle nuove frontiere dell'Intelligenza Artificiale.

L’Amministrazione comunale di Cesena, con la prof.ssa Antonella Carbonaro del Corso di Laurea in Ingegneria e Scienze Informatiche del Campus di Cesena e al Dirigente Marco Ruscelli, ha coinvolto 10 classi della scuola media di Viale della Resistenza e delle sue succursali di Villarco e di San Carlo di Cesena, dove si sono svolti i laboratori – blocchi settimanali di 15 ore ciascuno – a cui hanno preso parte 10 gruppi di alunni tra i 13 e i 14 anni per 10 settimane.

“Ancora, oggi stiamo parlando di un salto digitale necessario, ma l’emergenza in corso richiederebbe risultati già acquisiti in tal senso – commenta la prof.ssa Antonella Carbonaro, docente del Corso di Laurea in Ingegneria e Scienze Informatiche del Campus di Cesena. È evidente come anche la gestione dell’emergenza si stia scontrando con il ritardo digitale del nostro Paese, spesso suddiviso in molti sottosistemi che in larga parte non si parlano tra loro se non tramite cartelle (e non solo cliniche) cartacee. Considerata la situazione, è facile capire quanto sia importante il proprio capitale umano per un Paese moderno. Ma l’informatica non è solo l’infrastruttura tramite la quale certi processi, ora più che mai, vengono realizzati. È la scienza che offre un contributo imprescindibile in ogni campo del fare e del sapere e caratterizza il cammino per uscire dalle secche del ritardo digitale del Paese. Senza queste competenze non si fa trasformazione digitale e non c’è piano di sviluppo che tenga”.