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Una app per facilitare l’integrazione dei migranti, grazie al progetto europeo MICADO

L’Alma Mater è tra i partner dell’iniziativa, e Bologna sarà una delle quattro città pilota nelle quali verrà testata. Permetterà di semplificare lo scambio di informazioni e di comunicazioni tra migranti, autorità pubbliche e società civile rispetto a temi fondamentali come casa, lavoro, istruzione e salute


Una app per facilitare il processo di integrazione delle popolazioni straniere sul territorio locale. La sta realizzando il progetto europeo MICADO, a cui partecipa anche l’Università di Bologna con il Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’economia. E proprio Bologna sarà una delle quattro città pilota – insieme ad Amburgo, Anversa e Madrid – dove questo nuovo strumento sarà testato sul campo.

"Il processo di integrazione delle popolazioni straniere è spesso un punto debole nel lavoro quotidiano delle amministrazioni e delle realtà del territorio", dice il professor Maurizio Bergamaschi, che coordina il gruppo di lavoro dell'Alma Mater. "Obiettivo del progetto è allora semplificare lo scambio di informazioni e di comunicazioni tra migranti, autorità pubbliche e società civile, concentrandosi in particolare su quattro macro-aree: casa, lavoro, istruzione e salute".

Attraverso un percorso di partecipazione e co-progettazione, il team impegnato nel progetto - composto a livello locale da Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’economia, ASP - Città di Bologna e CSI Piemonte - metterà così a punto una serie di servizi digitali per rendere più semplici e rapidi i processi amministrativi più comuni e delicati che coinvolgono i migranti.

La app sarà costruita attorno a tre tipologie di soggetti beneficiari. Innanzitutto i migranti, ai quali offrirà diverse risorse: guide dettagliate sui principali processi amministrativi, uno spazio per conservare in digitale documenti utili, notizie su eventi e iniziative della città e anche un assistente virtuale per risolvere problemi nell’utilizzo dello strumento. Le amministrazioni pubbliche avranno invece la possibilità sia di monitorare il fenomeno migratorio a livello locale che i singoli processi di integrazione dei migranti presenti nella banca dati, come quelli legati ai permessi di soggiorno, al riconoscimento di titoli di studio ottenuti all’estero o al completamento di corsi formativi. Infine, è prevista un'interfaccia anche per le realtà del terzo settore, pensata per diffondere informazioni su eventi e iniziative che hanno come target di riferimento i migranti.

La app sarà testata nel corso del 2021, prima su piccoli gruppi e in seguito su ampia scala. A Bologna sarà disponibile in italiano, inglese, arabo e urdu, le principali lingue utilizzate dalla popolazione migrante presente in città.

"Questo strumento è pensato come piattaforma potenzialmente complementare a quelle già esistenti e utilizzate a Bologna", dice ancora il professor Bergamaschi. "Permetterà di semplificare lo scambio di documenti e informazioni tra migranti e amministrazione su temi fondamentali come casa, lavoro, istruzione e salute, e di monitorare con più attenzione il percorso di integrazione a livello locale della popolazione migrante".

MICADO (Migrant Integration Cockpits & Dashboards) è un progetto Horizon 2020 coordinato dalla Hafencity Universität Hamburg (Germania), a cui collaborano partner di quattro paesi europei: Italia, Belgio, Germania e Spagna. Per l'Università di Bologna sono coinvolti Maurizio Bergamaschi, Marco Castrignanò, Alessandra Landi, Teresa Carlone, Manuela Maggio e Carolina Mudan Marelli, tutti del Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’economia.