Logo d'ateneo Unibo Magazine
Home In Ateneo A Patrick Zaki la cittadinanza onoraria del Comune di Rimini

A Patrick Zaki la cittadinanza onoraria del Comune di Rimini

Il Rettore Ubertini: "Il conferimento della cittadinanza onoraria non è solo un atto simbolico. È il modo più alto con cui la comunità riconosce Patrick, e con lui gli studenti, come parte dì sé. È un modo per non lasciarlo solo, per non dimenticare. È un modo per chiedere giustizia, nel rispetto dei diritti umani culturali e civili"

Il Consiglio Comunale di Rimini, nella seduta del 6 aprile e con la partecipazione del Rettore Francesco Ubertini, ha approvato il conferimento della cittadinanza onoraria a Patrick Zaki con le seguenti motivazioni: Per essere divenuto un simbolo della lotta universale contro la privazione dell'insopprimibile diritto alla libertà individuale, la violazione dei diritti umani e l'arbitrio nell'imporre una immotivata e ingiusta carcerazione; Per essere uno studente dell'Università di Bologna, che ha una sua sede anche nella città di Rimini, ed essere dunque un nostro studente universitario; Perché Rimini, città decorata della medaglia d'oro al valore civile, si riconosce nei valori della pace, del rifiuto di ogni violenza e costrizione individuale e collettiva e, quindi, considera ogni persona sottoposta a privazione di libertà un suo concittadino".

Il Rettore Francesco Ubertini, ringraziando il Comune di Rimini per l’iniziativa, ha ripercorso le tappe della vicenda di Patrick Zaki, arrestato il 7 febbraio 2020 all’aeroporto del Cairo, mentre stava tornando a casa per un breve periodo di pausa prima di iniziare il suo secondo semestre di studi all’Università di Bologna, dove si era iscritto al Master europeo GEMMA in Studi di genere e delle donne. Patrick era arrivato in Italia nel settembre 2019 con una prestigiosa borsa di studio Erasmus Mundus, ottenuta dopo un rigoroso processo di selezione che ha visto quasi seicento domande da parte di studentesse e studenti di tutto il mondo.

“Nei mesi che ha trascorso nelle aule del nostro ateneo - ha spiegato il Rettore - Patrick ha condiviso il desiderio di conoscenza e la volontà di formarsi nella direzione di uno scambio interculturale, senza mai dimenticare la difesa dei diritti della persona, l’inclusione e il rispetto delle diversità come fonte di ricchezza umana, sociale e culturale". on lui gli studenti, come parte dì sé. È un modo per non lasciarlo solo, per non dimenticare. È un modo per chiedere giustizia, nel rispetto dei diritti umani culturali e civili”.