L'Università di Bologna ha aderito a ICDI (Italian Computing and Data Infrastructure), il tavolo di lavoro creato dai rappresentanti di alcune tra le principali infrastrutture di ricerca e infrastrutture digitali italiane per promuovere sinergie a livello nazionale al fine di ottimizzare la partecipazione italiana alle attuali sfide europee in questo settore. Inoltre, nell’ambito di questo percorso di crescita verso una scienza aperta, l’Alma Mater ha proposto la propria candidatura per l'adesione ad EOSC (European Open Science Cloud), un ambiente virtuale a disposizione dei ricercatori europei per l'archiviazione, la gestione, l'analisi e il riutilizzo dei dati della ricerca, attraverso la federazione di infrastrutture di dati esistenti.
"Il percorso verso l’Open Science, come accesso senza barriere al sapere scientifico per la comunità accademica e la cittadinanza, è riconosciuto a livello internazionale ed è un obiettivo strategico dell'Unione Europea ormai da anni: l’Università di Bologna ha fatto propri i principi di inclusione e trasparenza che caratterizzano l’Open Science e avviato un percorso per offrire il proprio contributo alla realizzazione di una scienza aperta", spiega il prorettore alla ricerca Antonino Rotolo. "In questo contesto, la partecipazione dell’Ateneo al tavolo ICDI e ad EOSC permetterà di rafforzare la collaborazione con i principali attori europei operanti nell’ambito dell’Open Science".
Attraverso il coordinamento delle principali infrastrutture di ricerca e infrastrutture digitali italiane, ICDI si occupa infatti di raccogliere informazioni su temi specifici collegati alle attività in ambito Open Science, per promuovere sinergie a livello nazionale e ottimizzare la partecipazione italiana alla European Open Science Cloud (EOSC) e alla European Data Infrastructure (EDI).
"L’adesione al tavolo di lavoro ICDI permetterà all'Università di Bologna di farsi parte attiva a livello nazionale nello sviluppo di processi, infrastrutture e servizi in chiave di Open Science", spiega Monica Forni, professoressa al Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, delegata a rappresentare l'Alma Mater in ICDI insieme al Prorettore alla ricerca. "L’Ateneo potrà così beneficiare delle relazioni internazionali consolidate, delle buone pratiche messe in atto da altri enti e riportarle nella propria comunità scientifica al fine di farla crescere e di perseguire gli obiettivi di Open Science che si è prefissato".
ICDI (Italian Computing and Data Infrastructure, rappresentato dal Consorzio GARR), insieme a CESAER (Conference of European Schools for Advanced Engineering), CSIC (Consejo Superior de Investigaciones Científicas) e GEANT (pan-European data network for the research and education community), è anche tra i fondatori dell'Associazione EOSC.
L'Associazione promuove la scienza aperta per accelerare la creazione di nuova conoscenza, ispirare istruzione, stimolare l'innovazione e promuovere l'accessibilità e la trasparenza. Inoltre, la creazione di questa associazione è determinante per la futura costituzione di una partnership strategica con la Commissione Europea per dibattere le politiche di investimento in Open Science e le iniziative tese alla realizzazione dell’accesso libero ai dati ed alla loro analisi, archiviazione, certificazione (FAIR) che renderanno la produttività della ricerca europea e l’interdisciplinarietà più efficaci e competitive.