Logo d'ateneo Unibo Magazine

Lutto in Ateneo. E' scomparso Sante Tura

Professore Emerito di Ematologia, è stato tra i padri fondatori dell’Ematologia italiana, contribuendo significativamente ai progressi nella diagnosi, terapia e cura delle malattie ematologiche neoplastiche nell’arco degli ultimi 50 anni

E' scomparso il prof. Sante Tura, docente e professore emerito di Ematologia dell'Università di Bologna. Considerato tra i padri fondatori dell’Ematologia italiana, quale branca specialistica della Medicina Interna, è stato un ricercatore illuminato che, con i suoi studi, ha contribuito significativamente ai progressi nella diagnosi, terapia e cura delle malattie ematologiche neoplastiche nell’arco degli ultimi 50 anni.

Nato a Faenza il 20 maggio 1929, si è laureato in Medicina e Chirurgia all'Università di Bologna nel Luglio 1954 e, dallo stesso anno, è stato studente interno nell’Istituto di Patologia Speciale Medica e Metodologia Clinica Unibo, diretto dal Prof. Domenico Campanacci. Dopo la specializzazione in Ematologia presso l’Università di Modena, ha ottenuto l'incarico dell’insegnamento di Ematologia nella Facoltà di Medicina e Chirurgia a Bologna dove è diventato ordinario dal 1976 e, dallo stesso anno, Direttore della Scuola di Specializzazione in Ematologia.

E' stato Direttore del Servizio di Ematologia presso l’Ospedale S. Orsola di Bologna, dal 1974, successivamente divenuto Istituto di Ematologia “Lorenzo e Ariosto Seràgnoli”, incarico mantenuto fino alla cessazione dal servizio nel 1999; Presidente della Società Italiana di Ematologia e maestro della Scuola Ematologica Bolognese da lui costituita nei primi anni 70.

Il prof. Tura è stato il volano della crescita e progressiva affermazione nazionale e internazionale dell’Ematologia bolognese, traguardo raggiunto grazie alle sue doti di ricercatore, ma anche al sostegno della famiglia Seràgnoli, costante in oltre 40 anni. Docente universitario appassionato e impegnato nel coltivare la sua missione, il prof. Tura ha tramandato ai suoi allievi la consapevolezza che non esiste assistenza clinica di alto livello senza una ricerca scientifica di altrettanto livello, non dimenticando mai l’importanza del clinico nell’ascoltare attentamente i bisogni del paziente e dei suoi familiari.