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Il saluto del Rettore Francesco Ubertini: un patto lungo sei anni tra gratitudine ed entusiasmo

"Condivisione, Sostenibilità, Europa, Apertura: forse il mio non è un bilancio ma il tentativo di trasmettere una visione di Università". Con queste parole, Ubertini ha salutato la Comunità Alma Mater, ripercorrendo le tappe più importanti del suo mandato

Si è svolta ieri l'ultima cerimonia del Rettore Francesco Ubertini, nell’Aula Magna di Santa Lucia. Gli studenti, i docenti e il personale tecnico amministrativo hanno ricevuto i saluti del Rettore che ha illustrato le attività e i progetti più importanti, portati avanti nel corso del suo mandato (2015 - 2021), attraverso le principali parole chiave che l'hanno caratterizzato.

Dalla Condivisione alla Sostenibilità, dall'Europa all'Apertura, il Rettore Ubertini ha espresso la sua profonda gratitudine e l'entusiasmo con cui ha guidato la Comunità Alma Mater che continuerà a sentire sua come professore: "Questa Comunità si chiama Alma Mater Studiorum: per me è stata e continuerà a essere la città delle studentesse e degli studenti, delle professoresse e dei professori, delle ricercatrici e dei ricercatori, delle donne e degli uomini della struttura tecnico-amministrativa. A tutte e a tutti vorrei arrivasse oggi questo mio saluto, il mio GRAZIE più sincero per questo lungo, intenso, entusiasmante viaggio!"


Negli anni di Ubertini è tornato a crescere il numero dei docenti e dei tecnici-amministrativi a tempo indeterminato; è raddoppiato il numero degli immatricolati a Dottorati e Scuole di Specializzazione; sono più che raddoppiati i finanziamenti alla ricerca; sono cresciuti complessivamente di oltre il 25% gli immatricolati a triennali e magistrali pari a oltre 5000 immatricolati in più (ad oggi si registra +7% rispetto allo scorso anno, con gli studenti internazionali che sono circa il doppio rispetto al 2015 e rappresentano più del 10% del totale).

Unibo è diventato il primo Ateneo in Europa per mobilità studentesca; i laureati hanno toccato i 20.000 all’anno con una riduzione degli abbondoni al di sotto del 10%; infine sono triplicati gli studenti in esonero totale o parziale.

Per questo il Rettore ha sottolineato l'importanza di spingersi sempre più verso l’Europa, l’Europa delle grandi vie del sapere, l’Europa delle Università che tornano a dialogare in modo ancora più intenso, un’Europa dei professori che si muovono per portare le loro esperienze e quelle dei loro Atenei a confrontarsi con esperienze diverse: "Non esiste cultura se non nella condivisione. Non esiste futuro se non nella sostenibilità. L’Università è un bene pubblico e il nostro compito è guardare sempre oltre i confini dell’Ateneo, con la mente verso l’Europa, che è lo scenario sul quale si disegnano tutti i nostri progetti".

E di fronte alla nuova fase di apertura, dopo i due anni di pandemia e isolamento, il Rettore ha sottolineato l'importanza da parte dell'Ateneo di essere luogo di accoglienza per tutti, dove è possibile tenere in vita lo spirito profondo di comunità vera, cioè capace di confrontarsi con ciò che si trova al di fuori della sua identità istituzionale.

Il discorso completo in allegato.