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Venticinque anni di scavi Unibo a Pompei, e continuano le sorprese

L’ultima campagna di scavi archeologici ha segnato il traguardo del quarto di secolo per il Programma Vesuviana dell’Alma Mater: oltre trenta studenti hanno animato un cantiere internazionale e svelato nuove scoperte nella zona della Casa degli Archi


Venticinque anni di Programma Vesuviana. Le iniziative di ricerca archeologica e di didattica sul campo portate avanti a Pompei e a Ercolano dagli studiosi e dagli studenti dell’Università di Bologna tagliano il traguardo del quarto di secolo con la chiusura della campagna di scavo 2022.

Nel corso di sei settimane passate a Pompei, anche grazie al cofinanziamento concesso da AlmaScavi, più di trenta studenti dell’Alma Mater hanno animato un cantiere internazionale con attività di scavo concentrate in due grandi saggi: all’interno della Casa degli Archi e al suo esterno, sul vicolo nel lato est. Un’esperienza – realizzata nel quadro di una concessione triennale (2019-2022) – che ha permesso agli studenti di apprendere, o perfezionare, metodi e tecniche dello scavo stratigrafico e del rilievo sia strumentale che materiale.

Con alcune sorprese. All’esterno sono stati indagati diversi livelli d’uso della strada, dai battuti di terra più antica fino al basolato delle ultime fasi, e le complesse relazioni fra l’asse stradale e gli isolati che lo affiancavano. All’interno della Casa degli Archi, invece, sono stati realizzati calchi in gesso di alcune cavità scavate dalle radici di antiche piante, ed è stata trovata una fossetta sacrificale che documenta i riti di fondazione dell’abitazione.

"I risultati della campagna di scavi 2022 hanno confermato l’interesse e le grandi potenzialità di questo sito scelto come caso di studio e soprattutto l’efficacia della formula didattica che unisce attività sul cantiere, di formazione e di laboratorio", dice Antonella Coralini, professoressa al Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna e responsabile del progetto. "L’obiettivo più importante del Programma Vesuviana è infatti la formazione dei giovani, e anche da questo punto di vista il nostro lavoro a Pompei, e non solo, continua ad essere un’esperienza di successo".

Avviato nel 1997, il Programma Vesuviana ha messo a sistema una serie di esperienze di singoli ricercatori dell’Alma Mater, aprendo così la strada per avviare progetti multidisciplinari dedicati alle aree archeologiche vesuviane. Nel corso di venticinque anni di attività, grazie al supporto dell’Ateneo e a finanziamenti pubblici e privati, centinaia di studenti hanno avuto l’opportunità di formarsi sul campo in siti di grande tradizione ed enormi potenzialità come Pompei ed Ercolano.